martedì 10 marzo 2015

LA MORTE QUASI ALLE PORTE (Marta Cappa)


Era un giorno tranquillo a casa dell'astronauta Jon; ad un certo punto squillò il telefono: ”Buon giorno parlo con il signor Jon?” con voce acuta.”Sì perché?”, un po' sospettoso. ”Perché è stato scelto per la prossima missione nello spazio, accetta?” Jon era indeciso e attaccò. Il giorno seguente, alla stessa ora, di nuovo quella voce al telefono, questa volta doveva dirle subito sì o no, e senza pensarci due volte Jon accettò.

E dopo mesi di duro allenamento il giorno della partenza arrivò: la sua missione, insieme a una ragazza di nome Laura, era scoprire nuove galassie e pianeti. Usciti dalla struttura per gli allenamenti migliaia di persone: fotografi, giornalisti, TV o anche cittadini provenienti da tutto il mondo erano lì per vederli partire nello spazio. I giovani astronauti salirono sulla navicella e: ”5, 4, 3, 2, 1,” partiti.

 Nei primi giorni non c'era nessun problema, viaggiavano sereni e orgogliosi di se stessi, ma:”Boom” un asteroide colpì la navicella: ”Houston abbiamo un problema!”
Jon non si fece prendere dal panico e si mise la tuta da astronauta mentre Laura cercava di aggiustare i filtri per l'ossigeno: ”Boom” Laura non ci pensò due volte si mise la tuta d'astronauta e uscì insieme a Jon: ”Boom” la navicella era ridotta in mille pezzi. ”Andiamocene in un'altra navicella prima che finiamo come questa navicella” disse Laura che iniziava a preoccuparsi.

L'ossigeno stava per finire, pochi minuti e non avrebbero più visto la terra. Ma all'improvviso gli occhi di Jon si illuminarono: ”Una navicella”. Stavano per salire quando un buco nero li portò via con sé. Quando uscirono non avevano più bisogno dell'ossigeno: ”Dove siamo?” chiese Laura. ”Credo che siamo in un altro UNIVERSO! E ci si sono altri esseri umani!” disse Jon entusiasta.

Però questi esseri umani non erano pacifici; Jon e Laura erano nel bel mezzo di una guerra stellare: con navicelle spaziali, navi volanti, stelle che trasportano “alieni” di  qua e di la'...

 
Ad un certo punto una mano li portò via in una grotta sul pianeta Qui. Quella mano era di una principessa: capelli biondi, occhi verdi, le  labbra erano gialle, aveva un vestito lunghissimo tutto colorato: con rosso, arancione, verde, blu...la sua carnagione era scura, bellissima: ”Sono la principessa Mir, mi dovete aiutare, i Cornuti mi hanno rapito e adesso il mio popolo sta lottando contro di loro, aiutatemi”.

Laura decise di portarla al castello di Mir passando da scorciatoie senza che li  vedessero, però dovevano affrontare la foresta dei Colmeri: degli esseri viscidi, piccoli ma se ti mordono rischi la morte, La Fontana della Verità: fa  dire la verità ma molte volte ferisce le persone, e La Casa del Finto Amore che ti fa innamorare di persone malvagie.

Nella foresta dei Colmeri per fortuna non ci sono stati morti, però alla Fontana della Verità a Jon scappò una parola che fece sentire Laura una buona a nulla. La cosa più grave era che Laura, nella Casa del Finto Amore, si stava per innamorare del re dei Cornuti.

Superati tutti gli ostacoli arrivarono al palazzo: era bellissimo come la principessa, pieno di colore, sulle finestre non mancavano i merletti, ogni torre aveva il suo nome e bandiera. La porta era circondata da cavalieri con strane armature, il cortile era enorme con una gigantesca piscina e una fontana della parola che ascolta i tuoi sentimenti, la cosa più importante era l'albero della VITA: se cadeva una foglia vuol dire che una persona non rispettava la vita, infatti il popolo della principessa era pacifico, in quel momento l'albero era spoglio a causa della guerra in corso.

Dentro il palazzo era uno spettacolo della natura: ogni stanza rappresentava la vita, la natura, il bene e il male.

La missione era finita, Mir prese il suo scettro e ad un tratto la guerra finì, il palazzo diventava sempre più bello e l'albero della VITA aveva riacquistato la sua bellissima chioma, la fontana della parola riascoltava la gente, il palazzo si abbelliva sia dentro che fuori...

L'unico problema era ritornare a casa. Mir puntò lo scettro contro di loro: ”Mi promettete che non racconterete niente a nessuno di quello che avete visto e sentito?” Jon e Laura lo promisero e una luce li scaraventò a Houston.                                                                             
 
MARTA CAPPA                                                         
                                                                                                                                                                                      

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