Era un giorno tranquillo a casa dell'astronauta Jon; ad un certo
punto squillò il telefono: ”Buon giorno parlo con il signor Jon?” con voce
acuta.”Sì perché?”, un po' sospettoso. ”Perché è stato scelto per la prossima
missione nello spazio, accetta?” Jon era indeciso e attaccò. Il giorno
seguente, alla stessa ora, di nuovo quella voce al telefono, questa volta
doveva dirle subito sì o no, e senza pensarci due volte Jon accettò.
E dopo mesi di duro allenamento il giorno della partenza arrivò: la
sua missione, insieme a una ragazza di nome Laura, era scoprire nuove galassie
e pianeti. Usciti dalla struttura per gli allenamenti migliaia di persone: fotografi,
giornalisti, TV o anche cittadini provenienti da tutto il mondo erano lì per
vederli partire nello spazio. I giovani astronauti salirono sulla navicella e: ”5,
4, 3, 2, 1,” partiti.
Nei primi giorni non c'era
nessun problema, viaggiavano sereni e orgogliosi di se stessi, ma:”Boom” un
asteroide colpì la navicella: ”Houston abbiamo un problema!”
Jon non si fece prendere
dal panico e si mise la tuta da astronauta mentre Laura cercava di aggiustare i
filtri per l'ossigeno: ”Boom” Laura non ci pensò due volte si mise la tuta
d'astronauta e uscì insieme a Jon: ”Boom” la navicella era ridotta in mille
pezzi. ”Andiamocene in un'altra navicella prima che finiamo come questa
navicella” disse Laura che iniziava a preoccuparsi.
L'ossigeno stava per finire, pochi minuti e non avrebbero più
visto la terra. Ma all'improvviso gli occhi di Jon si illuminarono: ”Una
navicella”. Stavano per salire quando un buco nero li portò via con sé. Quando
uscirono non avevano più bisogno dell'ossigeno: ”Dove siamo?” chiese Laura. ”Credo
che siamo in un altro UNIVERSO! E ci si sono altri esseri umani!” disse Jon
entusiasta.
Però questi esseri umani non erano pacifici; Jon e Laura erano nel
bel mezzo di una guerra stellare: con navicelle spaziali, navi volanti, stelle
che trasportano “alieni” di qua e di
la'...
Ad un certo punto
una mano li portò via in una grotta sul pianeta Qui. Quella mano era di una
principessa: capelli biondi, occhi verdi, le
labbra erano gialle, aveva un vestito lunghissimo tutto colorato: con
rosso, arancione, verde, blu...la sua carnagione era scura, bellissima: ”Sono la
principessa Mir, mi dovete aiutare, i Cornuti mi hanno rapito e adesso il mio
popolo sta lottando contro di loro, aiutatemi”.
Laura decise di
portarla al castello di Mir passando da scorciatoie senza che li vedessero, però dovevano affrontare la
foresta dei Colmeri: degli esseri viscidi, piccoli ma se ti mordono rischi la
morte, La Fontana della Verità: fa dire
la verità ma molte volte ferisce le persone, e La Casa del Finto Amore che ti
fa innamorare di persone malvagie.
Nella foresta dei
Colmeri per fortuna non ci sono stati morti, però alla Fontana della Verità a
Jon scappò una parola che fece sentire Laura una buona a nulla. La cosa più
grave era che Laura, nella Casa del Finto Amore, si stava per innamorare del re
dei Cornuti.
Superati tutti
gli ostacoli arrivarono al palazzo: era bellissimo come la principessa, pieno di
colore, sulle finestre non mancavano i merletti, ogni torre aveva il suo nome e
bandiera. La porta era circondata da cavalieri con strane armature, il cortile
era enorme con una gigantesca piscina e una fontana della parola che ascolta i
tuoi sentimenti, la cosa più importante era l'albero della VITA: se cadeva una
foglia vuol dire che una persona non rispettava la vita, infatti il popolo
della principessa era pacifico, in quel momento l'albero era spoglio a causa
della guerra in corso.
Dentro il palazzo
era uno spettacolo della natura: ogni stanza rappresentava la vita, la natura,
il bene e il male.
La missione era
finita, Mir prese il suo scettro e ad un tratto la guerra finì, il palazzo
diventava sempre più bello e l'albero della VITA aveva riacquistato la sua
bellissima chioma, la fontana della parola riascoltava la gente, il palazzo si
abbelliva sia dentro che fuori...
L'unico problema
era ritornare a casa. Mir puntò lo scettro contro di loro: ”Mi promettete che
non racconterete niente a nessuno di quello che avete visto e sentito?” Jon e
Laura lo promisero e una luce li scaraventò a Houston.
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