sabato 7 marzo 2015

Il mistero della spada del giudizio (Davide Pipino)

C’ era una volta in una casa in mezzo al bosco, una fata che viveva con i suoi amici folletti. Vivevano una vita pacifica e non avevano nessun nemico.
Un giorno il capo dei folletti, che possedeva la spada del giudizio che avrebbe potuto squarciare la terra in due parti, scomparve nel nulla.
La fata preoccupata cercò un vecchio saggio che possedeva il dono della conoscenza: il suo nome era Luciano…Luciano il Rosso.
La fata lo trovò a meditare vicino a una vecchia quercia, e gli chiese :”Eh… Mi scusi se la disturbo, ma lei è il signor Rosso?”. Il saggio rispose:” Professor Rosso… Che cosa vuole?” rispose scocciato per essere stato interrotto. La fata rispose balbettando:” Mi hanno detto che lei sa tutto, mi potrebbe aiutare a ritrovare il mio folletto?”. L’ altro rispose:” Divisa verde, capelli rossi e cappello a punta?” Ella rispose decisa:” Sììììì!!! È lui, è il mio Simone, quindi sa dov’ è?” Il vecchio rispose:” No mai visto prima. Aspetti mi lasci pensare, pensare, pensare….” E il saggio si addormentò.
La fata lo svegliò bruscamente e il saggio le disse che un gruppo di orribili spettri lo avevano rapito e portato nella parte oscura del pianeta dove veniva torturato affinché rivelasse la posizione della spada del giudizio.
La fata affermò con decisione che lo avrebbe riportato a casa, ma Rosso replicò che doveva assumere dei valorosi guerrieri perché lei da sola non ci sarebbe riuscita. ” La strada per la parte oscura del pianeta è insidiosa e piena di pericoli: dovrai passare per la foresta incantata, che inganna con il suo aspetto tranquillo, quando invece è piena di mostri e creature che uccidono solo per il gusto del sangue…..” raccontò misterioso il vecchio.
La fata arruolò venti giovani guerrieri che partirono senza paura; passarono giorni, settimane, mesi, ma i ragazzi non tornavano. La fata pianse per la disperazione di non riavere più il suo Simone e stremata  cadde in un sonno profondo. Fu improvvisamente svegliata da un rumore insolito. Si precipitò in cucina e trovò i ladruncoli  che stavano razziando il cibo della cucina.
Erano in tre: Pippo, Gio Gio e Perez che era il più grande.
I tre implorarono la fata affinché non chiamasse le autorità, e le promisero che avrebbero eseguito ogni suo ordine. La fata disse loro di andare a salvare il suo folletto.
I giovani partirono per il sentiero della foresta incantata.
Entrati nella foresta ebbero la sensazione di essere osservati; intanto si stava facendo buio e decisero di accamparsi. Gio Gio si svegliò di notte disturbato da un sibilo,  svegliò i compagni; uscirono fuori dalle tende con le torce e le spade, ma rimasero di stucco dinanzi ad una mostruosa creatura: dal lago uscì un serpente acquatico gigante che li minacciava con fauci spalancate e denti aguzzi grondanti di veleno.


I ragazzi fuggirono dal mostro e si rifugiarono sotto le radici di una maestosa quercia.
L’ indomani avrebbero continuato il viaggio con più facilità avendo l’ aiuto della luce.
Passando per un sentiero videro una Ninfa e furono subito sedotti dalla sua bellezza, ma ella li voleva attirare per mangiarseli.
Per fortuna c’ era Clin: un elfo velocissimo e precisissimo con l’arco.
Con un colpo di freccia abbatté la creatura e si presentò ai giovani che lo ringraziarono per avergli salvato la vita.
Gli raccontarono del loro incarico e Clin decise di aiutarli nel loro intento.
Dopo la foresta c’ era il ponte traballante sospeso su un canyon; rischiarono di cadere ma passarono avanti. Poi dovettero scalare le montagne dell’ ansia in cui Pippo e Gio Gio rischiarono di morire e finalmente sono riusciti ad arrivare alla parte oscura del pianeta.
I giovani ricordarono le parole del saggio Rosso “troverete il “pozzo dei morti””, il luogo dove gli spettri vivevano da sempre però davanti a esso c’ era come guardia un drago sputafuoco.


I tre ragazzi iniziarono a distrarlo mentre Clin lo colpiva con le sue frecce elfiche, però il drago non subiva colpi perché era ricoperto da una armatura in plutonio indistruttibile.
A Clin venne un’ idea, prese la rincorsa ed entrò nelle fauci dell’ orribile mostro per colpirlo dall’ interno e lo uccise.
Entrati nel pozzo dei morti trovarono Simone che si scusò e loro gli chiesero perché doveva scusarsi e lui rispose che aveva rivelato la posizione della spada.

Gli avventurieri non sapevano come raggiungere la fata prima degli spettri, ma a Simone venne un’ idea quando vide il cadavere del drago: prese una mela magica e la fece ingoiare al drago morto; il drago tornò alla vita e divenne loro alleato. Tutti salirono sulla sua groppa e si misero in viaggio.

Scorsero gli spettri nella foresta incantata, atterrarono nella boscaglia per impedire loro di raggiungere la spada.
Si scatenò una battaglia furibonda, ma nessuno si accorse che uno degli spettri si era allontanato furtivo con l’ intenzione di andare a rubare la spada. Ma arrivò il vecchio saggio Rosso che lo distrusse con il suo bastone della luce: anche lui prese parte alla battaglia.
Alla fine gli spettri morirono tutti, Simone tornò a casa dalla sua fata, Pippo, Gio Gio, Perez e Clin realizzarono che potevano essere un’ ottima squadra e andarono in giro per il mondo in cerca di avventura e Rosso decise di  viaggiare in cerca della pace interiore. Insomma tutto perfetto anche se quando Simone tornò a casa la spada non c’ era più, che fine avrà fatto?....                               
Davide Pipino

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