C’era una volta un cavallo selvaggio, alcuni dicevano
che non esisteva, altri che era una
leggenda, altri ancora che esisteva, non si sa chi abbia ragione.
Un giorno Marianna e le sue sorelline più piccole
andarono in vacanza da loro zio in una accademia per cavalli, ma gli affari non
andavano a gonfie vele perché non avevano vinto
più nessuna gara e se non vincevano questa gara dovevano vendere
l’accademia: cosa che non volevano fare.
Un giorno Marianna e le sue sorelle andarono e fare un
giro a cavallo e Marianna vide un cavallo bellissimo; era tutto bianco e nella
criniera aveva una ciocca rosa.
Tornati all’accademia Marianna chiese a suo zio chi era
il cavallo rappresentato nel cartello che c’è all’inizio, suo zio le chiese:”
Perché ti interessa quel cavallo”? e lei rispose:” Perché oggi durante la passeggiata mi è
sembrato di vederlo”; allora suo zio gli
disse:” Questo cavallo è un Macestik,;
la leggenda narra che questi cavalli venivano cavalcati da delle principesse
anche loro con una ciocca rosa e si dice anche che quando li cavalcavano
sembrava che volassero, ma nessuno crede che questi cavalli esistano” .
Marianna il
giorno dopo andò nello stesso posto dove aveva visto Macestik per la prima
volta e la ritrovo proprio lì. Marianna tutti i giorni segretamente va da
Macestik e cerca di cavalcarla.
Una notte il proprietario di un'altra accademia molto
più popolare di quella dello zio di Marianna andò lì e liberò tutti i cavalli
più forti e allenati per la gara degli ostacoli cioè la più importante di tutte
le altre gare.
Il giorno della gara non si sapeva più cosa fare perché
non c’erano i cavalli, ma Marianna si presentò lì con Macestik e gareggiò.
Il proprietario dell’altra accademia imbrogliò
tagliando la sella di Macestik facendo cadere Marianna, ma Marianna e Macestik
non si arresero e gareggiarono anche senza sella perché Macestik si era
abituata all’idea di essere cavalcata da Marianna.
Marianna e Macestik vennero premiate e lo zio di
Marianna non dovette più vendere l’accademia. Marianna lasciò Macestik libera
come aveva sempre vissuto.
MARTINA BESSONE
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