sabato 18 aprile 2015

Marcus (Aurora Leccese e Simone Tibaldo)


Marcus è un ragazzino di 16 anni che non sapendo cosa  fare nella giornata libera che aveva, decise di andare in giardino a giocare a calcio.

Ma tirò forte la palla che andò nella strada ma lui non la trovò; cercandola lontano vide un grosso portale e lui si avvicinò e lo aprì. Quando lo aprì uscì una luce accecante e lui cadde per terra e si addormentò, e sognò che in quel portale c'era un prato verde con fiori di tanti colori e tanti cervi, elefanti e tantissimi animali della natura ecc... Poi vide un cavallo che stava brucando nel prato e aveva tutta l'attrezzatura: quando lo montò cavalcando velocemente vide un lago con una barca a remi; lui la prese e andò dall'altra parte del lago.



Qui c'erano mostri orribili che lui non doveva farsi beccare da loro se no lo rapivano e se lo mangiavano; ma lui facendo attenzione che non lo beccassero si nascondeva dietro la roccia per non farsi catturare e vide un diavolo gigante con un tridente.

Il diavolo suonò la campana che indicava a tutti i mostri di andare a scuola; ma quando Marcus sentì la campanella e si risvegliò, si rialzò da per terra e corse velocissimo a casa nella sua camera e pensò a tutto quello che era successo nel suo sogno magnifico e orribile.

 


FINE

 

di SIMONE TIBALDO E LECCESE AURORA

 

 

Gioele e la competizione magica (Gioele Damiano)


Un giorno un giovane mago di nome Gioele, parlando con i suoi amici, sentì che c’era una competizione magica vicino alla loro città, dicevano che si poteva vincere un miliardo di zlacal, che sarebbero soldi.

Il giovane mago si informò subito su internet di questo concorso e vide che si poteva inventare quello che si voleva, ma stavano per esaurirsi i posti, allora chiamò gli organizzatori del concorso e gli disse che voleva partecipare. L’amministratore gli disse che andava bene, l’unico problema era la madre di Gioele che l’aveva messo in castigo perché aveva trasformato sua sorella in una scatoletta di tonno.
Gioele pianificò un piano.
La sera quando tutti andarono a dormire, Gioele scappò dalla finestra senza lasciare tracce.
Una volta arrivato al concorso vide tutte le diavolerie più pazzesche, era una cosa stupenda.
 
 
 Prima di andare a preparare il suo progetto andò dall’organizzatore e gli chiese dov’era la sua postazione, gli indicò un angolino.
 
 
Una volta sistemato vide che sul tavolo da lavoro c’era di tutto e di più, tutte le cose più strane, era stupefacente. Costruì, con tutto il materiale che aveva, un SUPER CAPPELLO MAGICO che ogni cosa che pensavi te la faceva avere.
 
 
Una banda di ragazzi si avvicinò a Gioele dicendogli che non ce l’avrebbe mai fatta contro il loro SUPER ROBOT SPARA CLINTIN.
 
 
Gioele si arrabbiò e pensò a un’arma e il cappello gliela materializzò; tutti spaventati scapparono e Gioele vinse il primo premio.
 
 
Quando arrivò a casa Gioele inciampò, il rumore svegliò il papà, andò da Gioele per avvisarlo che la mamma era molto arrabbiata. Sua madre si svegliò  e disse a Gioele che era contenta che aveva preso il premio, perché era contenta che aveva preso un miliardo di zlacal.
 
 
 

sabato 11 aprile 2015

Nascosto (Alessia Raso)

In mezzo ai ghiacci freddi, in un luogo imprecisato dell’Antartide vive una popolazione nascosta al mondo perché in passato minacciata dagli uomini. Questa popolazione è quella degli ELFI. Stentate a crederci eh? Questo popolo vive pacifico e incontaminato; però c’è qualcuno che sembra non essere d’accordo, qualcuno che anche se sa che oltrepassando la barriera metterebbe tutti in pericolo vuole uscire, questa persona è Robin. Robin è un ragazzo di 16 anni a vedersi, ma che in realtà ha 116 anni e che non è ancora un uomo perché si rifiuta di svolgere il rito di passaggio: una sacra tradizione che si svolge per diventare uomini.
 
 
Il giovane fa spesso sogni strani in cui vede ruspe che buttano giù la barriera, la quale grazie a una tecnologia molto avanzata nasconde tutto ciò che si trova sotto ad essa. Poi però tutte le volte Robin si sveglia di colpo. Ciò che vede però, a lui non importa. Voi direte cosa significa un sogno? Non c’entra niente con la realtà, invece tra le credenze degli elfi ce n’era una che parlava di una capacità molto rara, ovvero quella di poter vedere il futuro attraverso i sogni, ma a Robin questo non interessava. Una notte però qualcosa cambiò: come al solito le ruspe stavano abbattendo la barriera, ma come per incanto tutto si bloccò di colpo. Una luce lo travolse e apparve una bambina, un elfo che aveva un’aria angelica e che gli diede la mano e gli disse: – Questa è la tua gente …salvala.  Io so che possono sembrare parole da niente, ma l’eroe è già cambiato,  perché come ho detto lui ora è un eroe probabilmente grazie a quella bambina venuta chissà da dove.
La mattina seguente il giovane corse dal re a raccontare ciò che aveva visto. Il sovrano che conosceva bene ogni suo suddito vide qualcosa di diverso in Robin e così decise di mandare un falco a controllare le zone circostanti il paese. Al ritorno del falco le notizie non furono delle migliori: gli uomini a bordo delle ruspe si stavano avvicinando alla barriera. Ma gli elfi sapevano che prima o poi questo sarebbe successo ed erano preparati, il piano consisteva nell’ attivare i razzi fissati attorno alla cupola e trasferirsi su un pianeta che avevano recentemente scoperto. Questo però sarebbe stato difficile da fare senza essere notati, comunque avrebbero dovuto rischiare.
Così lanciarono l’allarme e attivarono i razzi  e così quando gli umani arrivarono non trovarono altro che ghiaccio. Chissà gli uomini come avevano fatto a scoprire il loro nascondiglio. Questo Robin si chiedeva mentre guardava la Terra allontanarsi,  l’eroe però si ripromise una cosa: un giorno lontano o vicino che fosse lui sarebbe tornato sulla Terra.
 
E ora guardate il cielo stellato,  lassù da qualche parte ci sono degli elfi che ballano e cantano perché là ora loro sono al sicuro.
 
 

La morte di Alice (Iris Mazzei)

C'era una volta una ragazza che si chiamava Alice. Da piccola aveva visto i suoi veri genitori morire, lei però venne salvata ma non sapeva da chi. Lei poi venne adottata da una famiglia di contadini. A 13 anni glielo dissero, ma lei non se la prese molto. Ogni notte sognava la morte dei suoi genitori. Una notte si addormentò e si ritrovò nei panni di una guerriera circondata dai demoni che avevano distrutto tutto quello che gli capitava davanti e cominciò a combattere. Lei però combatteva con l'odio e per la vendetta. Infatti dopo 20 minuti che combatteva svenne. Al risveglio si ritrovò in un castello di ghiaccio e incontrò uno gnomo. Lo gnomo le disse: "Tu combatti con l'odio e per la vendetta come quei demoni, ti stai distruggendo da sola proprio come quei demoni volevano che facessi".
 
Lo gnomo disse ad Alice di non parlare per due anni: “Perché tanto non potrai, ti priverò della tua voce”, disse lo gnomo. “Vieni con me, e vivi qui per 2 anni” , e così fece. Passarono 2 anni e lo gnomo le disse: “Vieni con me e ti farò trovare la pace in te stessa". Lei andò e si avvicinò a una fontana, e lo gnomo la buttò dentro e la uccise soffocandola. Ma non del tutto, si svegliò nello stesso posto di 2 anni prima, però si sentiva strana. Cominciò a combattere tranquillamente e vinse e poi svenne. Si ritrovò nella sua cameretta ma pensò che era cambiata. Andò in cucina e cercò di parlare con i suoi genitori, ma era come se non la vedessero e sentissero. Poi la mamma disse: “Perché doveva morire propria a questa età?”, poi sentì il telegiornale e sentì: “Una bambina che si chiamava Alice è morta di una malattia rara mentre dormiva”, e così capì che lei era morta. Lei vedeva il mondo ma il mondo non vedeva lei.

Un re demone (Gioele Damiano e Clintin Igbinovia)


Clintin andò in campeggio con i suoi amici Gioele e Daniele, incominciarono a raccontarsi storie di paura e da storie inventate erano passati a storie vere di paura. Dopo delle ore decisero di andare a dormire solo che erano traumatizzati e spaventati dalle storie e Clintin quando andò a dormire sognò un incubo, allora si svegliò nel bel mezzo della notte e andò a fare un giro; solo che lui sentiva che qualcuno lo seguiva, allora prese la macchina e tornò a casa. Ma tutta la città era stata attaccata ma non si sapeva da chi. Clintin avendo paura andò a casa dei suoi genitori solo che entrando all’ingresso della casa vide solamente del sangue sparso nella casa e un foglietto scritto veloce con scritto: “I demoni esistono”. Lui ormai capì che le storie che raccontavano al campeggio erano tutte vere, allora iniziò a preoccuparsi e a volere vendette. Per prima cosa si trasferì così da non farsi vedere poi iniziò a ordinare degli strumenti per sconfiggere i demoni, solo che tutte le cose che aveva ordinato gli arrivavano fra minimo 64 anni, allora decise di farsi aiutare dai suoi amici Gioele e Peretti.

Loro che erano già passati da questo caso iniziarono a comprare armi illegali. Lui andò a vedere come stavano i suoi amici del campeggio e fortunatamente loro vivevano ancora ed erano decisi ad aiutare e a fare del loro meglio per sbarazzarsi dei demoni. Solo che l’unico problema era: come facevano a rintracciare i bruttissimi demoni? Per fortuna Peretti sapeva dove andare: da Bulma la sorellastra di Goku e comprare una capsula cerca demoni. Loro partendo il mattino seguente si accorsero che qualcuno li stava seguendo ed erano quei demoni. Loro fortunatamente essendo più veloci presero le armi e li polverizzarono e presa la capsula iniziarono subito a massacrare ogni demone che era stato individuato dalla capsula, solo che la capsula non ne aveva individuato uno che era uno dei più forti, così lui avventandosi nelle case di tutti di soppiatto riuscì a realizzare il suo sogno di diventare l’unico padrone della Terra. E per la prima volta nella galassia un demone riuscì a diventare re.

CLINTIN E GIOELE

Gli incubi di Cernobyl (Gianluca Chiale, Luca Di Pace, Davide Peretti, Davide Pipino)


23 febbraio, caro diario oggi  è l’anniversario del giorno in cui diventai solo.

Certi la considerano una fortuna essere sopravvissuti, ma per me è deprimente e preferirei morire. Ho incubi sull’ accaduto, il più frequente è vedere i miei genitori morire in un letto di oscurità e io legato al muro non potendo far niente.
Non posso uscire per due motivi;  il primo: non saprei dove andare e cosa fare; il secondo motivo è che mi sento imprigionato in una cupola invisibile di radiazioni la cui fonte è una caldaia semidistrutta. Dopo tante notti ho avuto ancora voglia di scendere davanti a essa.  Una notte scesi alla caldaia e davanti mi apparve una donna bellissima: mi disse che non ero da solo, con me c’ era una’ altra sopravvissuta: Ha paura, devi aiutarla….Lei ha la soluzione per distruggere la caldaia: trovala! Ti aiuterà!”
Non mi sono presentato a lei…. Il mio nome è Jack Griff, non feci in tempo a salutarla CHE SCOMPARVE….

Arrivai in camera e sentii uno strano rumore nelle condutture, secondo me era la ragazza sopravvissuta che comunicò con me dicendomi:” Insieme scapperemo dalle grinfie di questo posto maledetto” e io risposi a tono: “ Sì, ma come facciamo?” C’è una carica di dinamite nascosta da qualche parte: dobbiamo trovarla.”

Io avevo il cuore in gola ma decisi di andare con lei, dopo tanti giorni  a cercare la dinamite; quando la trovammo    la  mettemmo vicino  alla caldaia; andammo in cerca di un combustibile e lo trovammo.

Iniziammo a  pregare e  quando abbiamo finito accendemmo la miccia e scappammo per la paura: dopo l’ esplosione così noi  vivremo  in pace e ci sposammo e finii il mio diario dicendo ai miei figli che i miei genitori mi avevano perso non dicendo del mio dramma.

 

Un sogno dietro una porta (Daniele Casetta)


Un giorno la famiglia Bringbeng decise di trasferirsi in una casa più grande. Avevano un figlio di nome Frank, un tipo solitario, timido che veniva spesso escluso dal gruppo: difatti il suo migliore amico era se stesso.
Passata la prima notte Frank al suo risveglio vide delle porte che non aveva mai notato prima ma impaurito non le aprì.
Passati un po’ di giorni con la curiosità di sapere cosa ci fosse dentro ne aprì una e vide un’ immenso mondo di gelato: montagne, colline solamente fatte di gelato. Stupito pensò che era proprio ciò che desiderava: mangiare un bel gelato!                                               
Il giorno seguente entrò in un’ altra porta ma questa volta si trovò all’ interno di un vulcano, in bilico su una roccia e capì che ciò che pensava si trovava dietro alla porta perché in quel momento stava pensando all’ interrogazione di scienze sui vulcani e andò avanti così per mesi.
Un giorno si accorse di non avere mai aperto una porta piccola e brutta ma decise di entrarci dentro anche se non era una bella porta.
Dentro vi trovò un mago vecchio dalla folta barba e dall’ aria simpatica. Appena entrato gli disse: “Ciao mi chiamo Tido e sono io a far apparire le porte dove si trovano i tuoi sogni belli".                                  
“Ma come mai fai apparire anche quelle brutte?” chiese il ragazzo. “Oh ma quello non sono io; lui è Trodo il mago cattivo” disse Tido.
“Ma c’è qualche modo per ucciderlo?” chiese Frank. “Un modo c’è, basta entrare nella sua porta e gettargli addosso questa pozione, ma io non ho mai avuto la forza, sono troppo vecchio” raccontò il mago. “Andrò io!” esclamò Frank. “Ok, ma fai attenzione, Trodo è un mago perfido” rispose Tido.
Frank appena entrato nella porta di Trodo gli gettò in faccia la pozione di Tido e il mostro si sciolse come ghiaccio al sole. Alla fine Tido diventò il migliore amico di Frank e continuò a sognare dietro quelle porte.

La notte cambia la vita (Marta Cappa e Andreea Sarmasan)


IL GIORNO PRIMA


Si era svegliato con la luna storta....aveva litigato con Gianfranco, la sua fedele serva e suo padre che aveva scoperto che era un mafioso. Aveva una casa di più di 2000 metri quadrati, un ufficio tutto suo, una sua serva, un suo cane, un cavallo, aveva i dipinti più belli del mondo...insomma era la persona più ricca del mondo Carlo: l'unico difetto era che era uno dei capi della mafia.
A prima vista era un gentiluomo: scarpe nere lucide e alla moda, jeans blu, camicia bianca, giacca nera e una cravatta anni 70.


Aveva degli occhi verdi bellissimi, era muscoloso, capelli biondi e carnagione chiara. Ma stava tutto il giorno nel suo ufficio a trafficare e a dare ordini ai mafiosi.
Carlo non era solo in quell’ufficio, c'era il suo più caro amico Gianfranco, stava lì da mattina a sera e poi andava nella sua casa a dormire. Però parlavano solo di mafia 7 giorni su 7, non parlavano di nient'altro. Tutto il mondo lo sapeva, sapeva che erano mafiosi, sapeva che erano i capi della mafia, sapeva che erano ottimi amici, ma non sapeva cosa complottavano.
Eppure da giovani erano i bambini più bravi del mondo, graziosi, cortesi, gentili...ma lo erano da bambini.

IL SOGNO

In quella notte ebbe un incubo orrendo: dei graffiti strani che volevano uccidere lui e il suo caro amico Gianfranco. All'inizio pensò che era solo un incubo, ma si ripeteva ogni notte.

Carlo iniziò a spaventarsi e decise di andare da uno psicologo. “Buongiorno, ho un incubo ricorrente e non so cosa fare!!!!” disse spaventato. “Non si preoccupi è solo una casualità”.

Nella notte stessa ha lo stesso incubo, ma un po' diverso: vede che viaggia con Gianfranco nello spazio attraversando Nettuno, Venere, Saturno. Arriva infine in uno strano pianeta.
Vede il vicolo abbandonato e Gianfranco che viene sbudellato dai GRAFFITI ASSASSINI!



Capisce che è un sogno premonitore e decide di salvare il mondo e non far più parte della mafia.

All'improvviso sente squillare il telefono.

“Pronto?” “Ciao, sono Gianfranco, vuoi venire con me nel vicolo abbandonato a pianificare delle cose?” “Sì certo, a domani”.
Lui si accorge che nel sogno c'era proprio il vicolo abbandonato e Gianfranco che muore. Capisce che lo deve salvare a costo di sacrificare la sua vita.

Il giorno dopo si sveglia capisce che era un sogno premonitore; fa colazione, accende la TV nel suo grandissimo salotto, guarda il telegiornale e sente la notizia che sei persone nella sua città sono state uccise e sulle pareti c'erano dei graffiti come quelli nel suo sogno. Aveva ragione quel sogno era premonitore. Doveva avvertire la gente e anche subito, per prepararsi per la notte, corre al centro della città, anche se era con il suo bel pigiamino con pistole e cuoricini.

Arrivato al centro della città cercava di attirare l'attenzione della gente e ci riuscì subito con quel pigiama, poi parlò:” Stanotte non dormirete tranquilli, potranno venire degli esseri disgustosi e potrebbero uccidervi lasciando un segno, un GRAFFITO”; e la gente: “E adesso dovremo credere ad un mafioso con un pigiama a pistole e cuoricini, che ha ammazzato centinaia di persone? Noi possiamo anche credere che sia un piano tuo e di quell’orribile Gianfranco”. Carlo furioso rispose: ”Bene voi volete la vostra morte, io ho tentato di salvarvi ma voi volete morire: morite!!! Cosa me ne frega!!!”, e se ne va infelice e tutti ridono del suo pigiamino.

Capisce che nessuno gli avrebbe mai creduto, neanche Gianfranco il suo migliore amico: in tutti questi anni ha portato troppi dispiaceri alle famiglie del mondo; doveva diventare buono, doveva cambiare e come fare? Salvare il mondo...
 
NELLA NOTTE...
 
Entra in una dimensione estranea mai conosciuta o scoperta dall'uomo. Subito dopo appare Gianfranco; viene subito catturato da Ingrid la capitana dei graffiti uccisori di uomini innocenti.
 
A quel punto pensò all'algebra e disse due formule complicate. La capitana dei graffiti scomparve nel nulla. In quel momento capì che l'algebra era la soluzione per salvare il suo caro pianeta, il pianeta Terra!!!!
 
Con tre calcoli a mente riuscì a calcolare che c'erano 40000 graffiti assassini e 40001 formule di algebra.
Gli esseri capirono che è stato Carlo a uccidere la loro capitana.
 
Tutti i 40000 graffiti avevano circondato Carlo così che non potesse scappare. In quel momento disse 40000 formule di algebra e li sconfisse tutti.
IL RISVEGLIO
Cade dal letto, si sveglia di colpo, guarda il suo orologio gigante tempestato di diamanti e vede che erano le 7:01 e capisce che quell'incubo, i graffiti assassini, il vicolo abbandonato e che sapeva l'algebra, non era mai accaduto, tranne il suo adorato pigiamino. Ma rimase buono e capisce che essere crudeli e mafiosi porta alla morte. Ma quello che ha capito è che la vita bisogna godersela e gli amici bisogna tenerli stretti e che sono le persone a cui vuoi più bene e non rinchiudersi in un ufficio di incubi per le famiglie e il mondo. Il mattino stesso donò 80000 € per i bambini poveri.

Vita tragica (Marika Bertello e Serena Sannella)


C'erano una volta due sorelle. Una si chiamava Celeste e aveva dieci anni, aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi. Invece la seconda si chiamava Sole e aveva cinque anni, aveva gli occhi marroni e i capelli rossicci. Le due sorelle erano molto legate.
Quando arrivò l'ora di andare a dormire, Celeste nel sonno fece un incubo, si trattava di una guerra in tutto il pianeta Terra per conquistare la grande città di Londra.


La guerra arrivò anche nel suo paese: Kustan, un paese vicino a Londra.
I militari presero le due bambine e le portarono al campo di concentramento. Le misero in un' enorme fila dove si decideva chi mandare alla morte e chi doveva lavorare nel campo di concentramento. Decisero che Celeste doveva andare alla morte, invece Sole, la sorella più piccola doveva andare a lavorare.
Celeste era tristissima. Una soldatessa, che la vide piangere, le chiese il perché era triste e lei le spiegò tutto. La soldatessa si commuove e fa convincere gli altri a mandarla a lavorare con Sole, facendo finta di niente.
Le misero in una stanza con altre persone dove avevano il lavoro da fare la sera, e dalle sei di mattina alle otto di sera stavano nei campi di concentramento.




Incontrarono una sedicenne che era in stanza con loro, si conobbero e andarono d'accordo. Celeste si era molto affezionata. Aurora (la sedicenne) fece vivere alle ragazzine una vita migliore.
La guerra continuò, sempre più persone morivano con il gas nervino...
Le tre ragazzine stavano lavorando, scavando tra le rocce trovarono un papiro e lo diedero ad Aurora. Quest’ultima lo aprì, dentro c'era scritto come far fermare la guerra. La guerra poteva finire solo se riuscivano a convincere le altre persone a mollare la guerra. Le tre ragazzine decisero di far convincere le persone.
Solo che non ci riuscirono perché se si avvicinavano a parlare alle altre persone loro le sbattevano per terra. Celeste e sua sorella inventarono un piano, che consisteva nell’entrare dal condotto dell'aria, quando i signori erano in casa indifesi.
Quando videro la fine del condotto dell'aria scesero e si ritrovarono in un laboratorio, e videro che c'era tanta gente intorno a loro. A proteggere il laboratorio c'erano due centauri.
I due centauri le presero e le portarono in prigione. Dopo due settimane arrivò la sedicenne e le liberò. Le due bambine vissero per sempre con la loro amica sedicenne.

Epica cavalleresca I







Un incubo infinito (Alessandra Battello, Martina Bessone, Deborah Darò)


Merelin tutte le notti ha paura di andare a dormire per un incubo ricorrente: quando va a dormire le sembra di svegliarsi; si trova in una stanza solitaria e buia illuminata da una sola lampada che le sembra di aver visto da bambina. Vede una sedia a dondolo e si ricorda che era quella di sua madre Samara.

Vede un corpo con la faccia coperta dai lunghi capelli neri di sua madre. Subito corre ad abbracciarla ma appena si avvicina i capelli si scostano dalla faccia. E vede che non era sua madre e subito scappa; corre, corre e si ritrova nel pianeta dove viveva. Però vede che non era più  lo stesso; non era più abitato dai suoi parenti e amici, ma da orribili e malvagi zombie, che la circondano per ucciderla.

Vede un punto dove non ci sono gli zombie, dove c’era un braccialetto.

Aveva delle gemme viola e nere. Subito si chiede perché gli zombie stavano lontani dal braccialetto.  Non restò pensierosa per molto perché gli zombie si stavano avvicinando allora se lo mise. E subito diventò egoista e voleva la morte di tutti i suoi cari. Gli zombie diventarono i suoi scagnozzi e insieme lanciarono una bomba sul pianeta Terra. Ad un certo punto Merelin sente la voce di Samara che le dice non comportarsi così, il mondo è già pieno di cattiveria e non  bisogna aggiungerne altra. E’ intenta a togliersi il braccialetto ma il male ormai l’ha conquistata. La mamma si infuria e lancia una tempesta terribile che le sfila il braccialetto e lo sgretola. La ragazza scoppia a piangere e le lacrime da nere per il male  diventano sempre più limpide, pure come l’ acqua di un ruscello. Gli zombie sono ancora in giro a seminare il terrore e la disperazione.  Si ricorda di un libro che aveva lei da bambina: conteneva un rito antico, il quale se recitato bene poteva fermare il male. Merelin si ricorda come sua madre lo recitava, ci provò e riprovò, ad un tratto Merelin vide che il cielo si schiarì e gli zombie scomparirono. Ad un tratto sentì la voce di sua madre che le disse che aveva fatto la cosa giusta. Si risvegliò all’improvviso, scese dal letto, e andò in giro per il paese e trovò tutti i suoi cari e amici, anche quelli che non conosceva, e anche sua mamma Samara che tutti pensavano che era morta.

Merelin le andò incontro per abbracciarla con tanto amore.

venerdì 10 aprile 2015

B.L.M. (Elena Brignoli)




Davide vive, con il padre, in un piccolo paesino di montagna.

E' un ragazzo di 18 anni, alto, occhi azzurri e capelli castani.
La sua personalità si riassume in tre parole: odia la vita.
Anni fa sua mamma e la sorellina Sofia ebbero un incidente autostradale; la mamma morì nel tentativo di salvare la piccola. Sofia, allora, aveva tre anni e... non fu mai ritrovata.


 



Davide rimase traumatizzato e da quel maledetto giorno non c'è istante che non pensi alla sorellina. Sovente si reca alla polizia per verificare che le ricerche continuino nella speranza di ritrovarla.

Di notte il ragazzo ha gli incubi e fa un sogno ricorrente: la fine del mondo. La luna sta per precipitare sulla Terra, ma gli abitanti, stranamente, non sono disperati e pensano a trascorrere al meglio gli ultimi giorni della loro vita. Tutti gli abitanti tranne uno: Davide. Neanche in sogno trova un po' di felicità. Il ragazzo non termina mai il sogno e si sveglia sempre in preda al panico.

Una notte Davide, però, sogna qualcosa di diverso dal solito: gli appare una splendida ragazza che emana una luce brillantissima. La ragazza gli dice di chiamarsi Pax , ma soprattutto gli dice che sa dove si trova Sofia.
 
La bambina è viva! Nel giorno dell'incidente fu rapita da Diabulus. Diabulus è l'essere più perfido che esista, è basso, gobbo, pelosissimo, ha i capelli lunghi e neri, le orecchie grandi e appuntite, gli occhi piccoli con lo sguardo cattivissimo, la carnagione scura e si veste sempre di viola. Vive in un castello tetro, in cima a una montagna rocciosa e piena di pericoli, in cui tiene prigioniera Sofia.

 
Pax dice a Davide che se lui la aiuterà a fermare la luna, e quindi a salvare il mondo, lei lo aiuterà a salvare Sofia.

Il ragazzo, incredulo, accetta.

Pax ha delle vecchie carte dove è stampato un progetto per costruire una macchina (la B.L.M. "battuta la luna minacciosa") il cui laser riesce a rimandare la luna nella sua orbita, ma da sola non riesce a realizzarla. Davide e Pax si mettono subito al lavoro e insieme, ultimato il progetto, rispediscono il pianeta al suo posto.

Ora è arrivato il momento di liberare Sofia. Davide e Pax raggiungono faticosamente il castello e riescono a sconfiggere Diabulus. La bambina è salva!

Davide si sveglia e pensa a quanto sarebbe meravigliosamente bello avere con sé sua sorella....se solo il sogno fosse realtà ma....improvvisamente Sofia lo abbraccia. Davide non ha mai rivelato a nessuno dei suoi sogni... non ha mai saputo darsi una spiegazione per il ritorno di Sofia....non importa quale sia la realtà...sua sorella è lì con lui.

B.L.M. (Cinzia Amparore)


In una casa di montagna vive un ragazzo, Davide, con il padre.

Davide è un ragazzo di 18 anni, alto occhi azzurri e capelli castani.



La sua personalità può essere riassunta in due parole: odia la sua vita perché la madre con sua sorella era in macchina, c'è stato un incidente e la madre prima di  morire ha salvato sua sorella Sofia. La bambina di tre anni non è mai stata trovata perché probabilmente è stata rapita. Davide è rimasto traumatizzato: infatti pensa solo a Sofia e ogni giorno va dalla polizia e chiede se ci sono novità.


Ogni notte fa un sogno ricorrente, cioè la catastrofe della Terra, ma lui se ne frega. Il sogno è il seguente: la luna sta precipitando sulla Terra, gli abitanti però sono tutti tranquilli perché pensano solo a passare al meglio l'ultimo giorno della loro vita ma Davide neanche in quella occasione riesce a vivere la vita al meglio, la luna è sempre più vicina, ma in quel momento si sveglia sempre.

Finita la scuola va a casa, suo padre lo sta aspettando e gli chiede: "Hai preso dei voti, ci sono novità?" e Davide risponde: "Sempre uguale ovvero un 4 di storia e una convocazione dal preside". E il padre risponde che lo aspetta la solita punizione cioè lavare i panni sporchi e il lurido bagno.

Arriva la sera e il ragazzo va a dormire. In quella notte nel suo sogno c'è qualcosa di diverso: appena arriva nel mondo parallelo una luce lo abbaglia: è una bellissima ragazza con il vestito bianco, capelli biondi, occhi azzurri e il suo carattere è pacifico, di nome Pax.


Pax gli dice: "Tua sorella è viva, è stata rapita da Diabulus, se tu rinunci a fermare la luna non solo morirai tu, ma morirà anche tua sorella." Diabulus è l'essere più perfido che esista, è basso, capelli marroni, occhi neri, carnagione scura e si veste puramente di viola.


Davide si risveglia di colpo e per tutto il giorno pensa solo a quello che gli aveva detto Pax.

Quando torna a casa non vede suo padre, ma la cosa non gli interessa affatto. Visto che non c'era suo padre ne approfitta e fa un po' di festa per non pensare più alle parole di Pax, ma non ci riesce.

Appena si addormenta si ritrova nel mondo parallelo e incontra nuovamente Pax che gli dice che Diabulus abita nel castello più tenebroso di tutto quel mondo nel quale era prigioniera sua sorella.


Davide convinto di poter salvare Sofia si dirige verso il castello, ma Pax lo blocca dicendogli: "Tu, non puoi andare subito alla dimora di Diabulus senza prima fermare la luna." Ma Davide protesta dicendo: "Io devo andare a salvare mia sorella, alla luna ci penserò dopo." Pax insiste: "Devi fermare la luna altrimenti tu e Sofia non avrete più nessuna possibilità." Davide allora torna indietro. Pax dà al ragazzo delle carte in cui c'era il progetto di una macchina, ma Davide doveva riuscire a costruirla. Dopo tre giorni all'incirca riesce a costruirla e gli dà il nome di B.L.M che significa “battuta la luna minacciosa”. Il ragazzo punta la macchina verso la luna e l'accende e a quel punto la luna torna al suo posto e sparisce anche Pax perché la sua unica missione era riportare la luna al suo posto. Davide corre al castello, sconfigge Diabulus e libera sua sorella. Il giovane si sveglia e rimane un po' confuso, ma poi vede sua sorella che sta bene. Dopo un po' però gli salta davanti  Diabulus che lo spaventa così tanto da fargli prendere un infarto e così finisce la vita di Davide.
Cinzia Amparore