Quella notte feci un
sogno ASSURDO!!!
C’eravamo io e il mio
migliore amico a casa mia.
Stavamo giocando a
nascondino per tutta la casa.
Toccava a me contare,
appena ebbi finito iniziai a girare intorno alla casa per cercarlo.
Feci due o tre giri
senza trovarlo poi lo intravidi alla finestra di camera mia, entrai e lo vidi
rannicchiato sul pavimento. Lo toccai sulla spalla gridando:” PRESO !!!”. Lui
si girò e mi guardò fisso negli occhi. Vidi che i suoi occhi stavano lentamente
cambiando colore. Da quel marrone intenso ad un giallino debole che diventava
sempre più scuro ed inquietante.
Io per non allarmarlo
non gli dissi nulla.
Uscimmo di casa per
andare in giardino.
Mentre chiacchieravamo
notai dei comportamenti strani in lui: ogni tanto mentre parlava, si portava
una mano sulla fronte e chiudeva gli occhi col viso rivolto verso il basso.
Quando accadeva gli chiedevo se andasse tutto bene e lui mi rispondeva sempre:”
Sì Sì, tranquilla…”.
Andammo un po’ sui
pattini a rotelle.
Andavo come un fulmine
ma poi ad un certo punto persi l’equilibrio e caddi. Lui si avvicinò a me e mi
porse la mano per aiutarmi a rialzarmi. La guardai e notai che aveva delle
specie di squame sul palmo e sul dorso. Gli diedi la mano e mi rialzai.
La mano era ruvida e fredda.
Il mio migliore amico si stava mutando!!! Spaventata mi allontanai e rimanemmo
lì a fissarci per non so quanto tempo, poi lui si avvicinò a me e notai che al
fondo della palpebra erano comparse altre squame. Mi ricordai del film visto la
sera prima: l’avevo guardato con lui. In quel film stavano accadendo le stesse
cose che stavano accadendo al mio migliore amico. Era orribile: una tra le
persone più importanti della mia vita si stava trasformando in chissà quale
bestia.
Passammo il tempo come
se nulla fosse.
Arrivò, dopo un po’,
una nostra amica. Iniziammo a giocare ad “obbligo o verità”. Scelsi obbligo,
l’errore più grande della mia vita… lei fa:” A stampo con lui.” Non potevamo
avere alcun contatto fisico se avesse cominciato ad avere squame in faccia… io
le feci di no ma lei insisteva. Quando dissi di no lui si alzò e se ne andò, io
scattai in piedi e lo seguii. Lui mi chiese perché avessi detto di no, allora
gli misi uno specchio davanti alla faccia. Lui si guardò ma non sembrò shockato
dall’accaduto. Anzi, mi guardò e mi sussurrò un “grazie”.
Non capii il motivo per
cui mi ringraziò.
A quel punto mi
svegliai mi vestii e mi precipitai a casa sua. Mi aprì e ci rendemmo conto che
quel sogno l’avevamo fatto entrambi. Ci fissammo e dopo poco scoppiammo a
ridere… eravamo confusi… ci abbracciammo senza farci problemi. Capimmo che
c’era qualcosa che non andava quando scoprimmo che tutte le notti facevamo i
sogni uguali. Era come se ci fosse qualcosa che ci collegava. Che collegava le
nostre menti. Una specie di corda invisibile che ci univa. Infatti, nei giorni
seguenti tutto ciò che accadeva a uno accadeva anche all’altra. Eravamo
spaventati. Decidemmo di fare delle analisi e dai test si scoprì che…
CONTINUA…
Nessun commento:
Posta un commento