Un giorno, che mi parve come gli altri, andai a scuola. Quel giorno iniziò subito male, infatti quando entrai mi accorsi che le mie due migliori amiche non c’erano, cosa che non mi sarei mai aspettata. Durante la lezione parlando del più e del meno chiesi al mio compagno di banco se sapeva cosa avevano le mie amiche e lui mi rispose come se loro non esistessero e io rimasi shockata. Durante il corso della giornata parlai con altri compagni e anch’ essi mi risposero allo stesso modo.
Tornata
a casa presi il telefono e composi il numero di una, ma partì una vocina che
diceva “Il numero da lei chiamato è inesistente”; stessa risposta quando
chiamai l’altra. A quel punto decisi di andare alla centrale di polizia, ma
quando parlai delle due ragazze scomparse loro si misero a ridere e mi dissero
che quelle due persone non esistevano, e io me ne andai triste. Non capivo cosa
poteva essere successo, mi misi a pensare ad alcune possibili spiegazioni, solo
che nessuna aveva un senso logico. I giorni passavano e io avevo bisogno di
parlare con qualcuno dei miei problemi ma non c’era nessuno di cui mi potevo e
mi volevo fidare.
Io
non volevo credere che i miei due punti di riferimento non esistevano più. La
mia testa iniziò pian piano ad andare fuori di sé: non riusciva a tenersi tutto
dentro. Ogni secondo che passava io mi chiedevo com'era possibile tutto questo,
e pensandoci bene infatti tutto ciò era IMPOSSIBILE. Non riuscivo più
a vivere e a dirla tutta non volevo più vivere, volevo finire lì tutta la mia
vita. Ma questo non avvenne perché qualcosa mi tratteneva e questo qualcosa era
l’amore che provo per un ragazzo che nessuno sa chi è ma a me mi fa perdere in
mezzo al nulla.
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