sabato 31 gennaio 2015

L'astronauta (Simone Tibaldo)


L'astronauta

Leonard era un bravissimo astronauta, specializzato in combattimenti aerei contro gli alieni. Per questo lo avevano spedito in un'altra galassia a combattere contro una razza spietata.

Leonard era alto, coi capelli neri e gli occhi verde chiaro. Aveva una corporatura agile e un carattere coraggioso ma sempre allegro.

Leonard   è inseguito da tre astronavi nemiche e lui con la sua agilità fa una manovra eccezionale e li sconfigge.

Poi lui ritorna alla base e  chiede al capitano se poteva ritornare dalla sua famiglia ma il capitano gli disse: ”No la guerra non è ancora finita, devi ancora sconfiggere almeno altre venti astronavi e allora deciderò se farti ritornare dalla tua famiglia!”

Lui trovò un tele trasportatore e riesce a prendere l'astronave del padrone di tutti gli alieni, la più grossa e più potente di tutte le astronavi, e con quella astronave riesce a distruggere le venti astronavi nemiche.

E il capitano lo fece ritornare dalla sua famiglia.

Un viaggio alla scoperta dell'elisir delle sopracciglia (Andreea Sarmasan)


Un viaggio alla scoperta dell'elisir delle
sopracciglia!!

Molto tempo fa in un sperduto villaggio dell'Amazzonia nord-occidentale viveva un ragazzo.

Era un tipo molto strano e sospetto: non usciva quasi mai, era molto solitario, prepotente e quando usciva di casa aveva sempre il viso coperto soprattutto la parte delle sopracciglia.

Si diceva che faceva parte di una famiglia; la famiglia Mc Topo .

Questa famiglia era famosa per la scoperta del cellulare con internet, per il petrolio, e per la discendenza da Cristoforo Colombo.

Dopo vari anni Belinda, la signora Mc Topo, aspettava un figlio con grandi qualità: alto, forte, coraggioso, furbo, bello, intelligente, abile e astuto come una volpe.

Per questo grande evento Belinda e il marito Jack organizzarono una festa alla loro villa.

Fu una grande festa e furono invitate quasi tutte le persone del povero villaggio sperduto.

Per precisare furono invitati tutti tranne la vecchia  signora un po' strana .

Tutti dicevano che era matta ma Belinda e Jack sapevano che era una strega molto malvagia e dannosa per il figlio in arrivo.

Allora non la invitarono.

Lei furiosa scatenò un putiferio: cercava di dimostrare che non era pazza ma solo vecchia, ma gli altri a ogni parola che diceva le credevano sempre di meno.

Dannati Mc topo, come avete potuto infamarmi così. Questa ve la farò pagare cara !! Occhi di rospo cuori di rana che il mio maleficio si avveri la prossima settimana!! Ogni figlio maschio che nascerà nella famiglia Mc Topo avrà un difetto: non avrà le sopracciglia.” E sparì in una nube di fumo bianca.

 E il maleficio si avverò: la settimana dopo nacque il piccolo, ma senza sopracciglia.

La madre disperata non sapeva come e cosa fare e andò in una crisi sopraccigliosa, le venne un infarto e morì di colpo.

Jack disgustato dall'avere un figlio senza sopracciglia lo impauriva e temeva che la sua reputazione non decollasse e allora lo abbandona da una balia di nome Nina con sopra un biglietto con su scritto: ”Cara balia Nina ti lascio in affidamento il mio caro figlioletto. Mi raccomando trattalo bene. Ha un difetto molto grosso e lo capirai subito dopo aver letto la mia lettera. Mi raccomando trattalo molto bene.

Io non lo tengo perché se no la mia reputazione non decollerà.

Mi dispiace Jack Mc Topo

La balia lo accudì e gli insegnò a leggere e a scrivere.

Poi quando lui ebbe 4 anni la balia morì e rimase solo in un mondo gigantesco.

Anche se aveva 4 anni era molto in gamba: sapeva cucinare, lavare, leggere, scrivere e prendersi cura di sé.

Era un bambino molto vivace, bello, intelligente.... proprio come lo voleva la madre Belinda ma lei povera donna morì perché suo figlio non aveva le sopracciglia, era la condanna della loro famiglia: se tutte le madri avevano figli maschi i Mc Topo sarebbero diventati una famiglia girovaga in cerca di una persona che gli vendesse la loro abitazione anche con un figlio senza sopracciglia.

Crebbe, crebbe, crebbe fino a diventare un adulto in gamba.

E questo era quello che si raccontava, ma nessuno sapeva la vera storia di quel ragazzo; sapevano solamente che aveva 16 anni.

Due settimane dopo il suo sedicesimo compleanno incontrò per caso una ragazza bellissima di nome Benedetta.



Lui si innamorò subito di lei e anche lei si innamorò di lui, ma visto che non sapeva la sua storia lo chiamava “Uomo del mistero” perché era molto misterioso come un agente segreto.

Lui un giorno decise di togliersi quell'enorme cappello che gli copriva le sopracciglia e far vedere a Benedetta chi era veramente.

Lei rimase molto scioccata e lo lasciò dicendo: ”Mi dispiace molto ma fino a che non avrai le sopracciglia noi due non ci possiamo più vedere!! mi dispiace molto uomo del mistero!!”

No Belinda non mi lasciare così, vedrai riavrò le mie sopracciglia  e potrò riconquistarti!!”

Addio uomo del mistero non so se ci rincontreremo mai!!!” e i due si lasciarono in questo mondo molto tragico per una giovane coppia come loro.

Da quel momento l'uomo misterioso decise di chiedere un po' in giro alla scoperta di un elisir per far ricrescere le sopracciglia per poter riconquistare la bellissima Benedetta.

Chiese in giro ma nessuno gli diede la risposta, anzi ridevano di lui dicendo che era pazzo.

Un giorno incontrò una bambina e le chiese: ”Ciao piccola, sai per caso dirmi se esiste un elisir per le mie povere sopracciglia??” e la bambina rispose :”Certo che lo so mica sono stupida quanto te. Ti dirò dove si trova a patto che tu mi insegni a come scrivere con il pennino più sottile dell'universo”

“Ok, ti aiuterò, ma adesso dimmi dove devo andare!”

“Prima insegnami”

“Guarda devi tenerlo leggermente sul lato  e poi scrivi, non c'è nessuna difficoltà basta essere allenati. Adesso dimmi dove si trova”

“Attraversa le montagne Halleluia e incontrerai tre ostacoli molto pericolosi. Buona fortuna uomo misterioso!!!!!!!!”

Grazie e impara a scrivere come si deve!!!”

L'uomo misterioso con tutto il coraggio che aveva in lui andò a scoprire i tre ostacoli.

Il primo era superare un feroce drago infuocato con un corno di unicorno.

Lui oltrepassò la prima montagna e incontrò il drago: provò a sconfiggerlo ma non ci riuscì.

Si fece notte e si accampò in una caverna, ma non si accorse che era la caverna del drago; allora provò ad ucciderlo diverse volte colpendolo con dei massi giganteschi ma invano.

Poi aveva a disposizione un sasso e una spada: lanciò il sasso in testa  e il drago cadde per terra perché un sasso in testa faceva male .

Finalmente aveva trovato il suo punto debole : la testa, allora prese la spada e gliela conficcò nel cervello e lui morì.

Passò la notte in quella caverna con la soddisfazione di aver sconfitto il drago.

Il secondo giorno incontrò un gigante gigantesco che veniva chiamato GG.

Sapevano tutti che il suo punto debole era il collo quando gli si faceva il solletico ma solo al collo quindi ci si doveva arrampicare su di lui senza essere uccisi.

L'uomo del mistero con coraggio e agilità scalò il GG e gli fece il solletico e lo sconfisse.

Passò un altro giorno.

Il terzo ostacolo  era una scimmia parlante che dovevi risolvere il suo indovinello.

E la scimmia gli disse: “Che cos'è quella cosa che ha aghi ma che non pungono che vedi la notte e il giorno in pochi secondi??!!”

L'uomo del mistero disse :”Ahhhh mi prudono gli occhi

“Bravo uomo mistero hai risolto l'enigma!!”

“Davvero?? Non me ne sono accorto”

“Sì uomo misterioso l'hai risolto e adesso hai diritto ad un desiderio”

“Ok, io desidero.......................l'elisir delle sopracciglia!!” e improvvisamente questo elisir apparve, lui lo bevve ed ebbe di nuovo le sopracciglia.

Andò a riconquistare la bellissima Benedetta e vissero tutti felici e tra le scimmie parlanti!!!!!!!!!!

Un giovane valoroso (Serena Sannella)


UN GIOVANE VALOROSO

Ai tempi degli antichi cavalieri,quando valori come onore e lealtà erano considerati fondamentali per essere uomini giusti e valorosi, non possiamo non raccontare la storia del giovane Stuart.

Era un ragazzo biondo con gli occhi verdi, alto e molto muscoloso, aveva un sorriso contagioso e uno sguardo penetrante.

Egli proveniva dall' Irlanda ed era un giovane umile, onesto e pieno di virtù.

Stuart giunse in un paese chiamato Little Town e subito si fece conoscere per la sua bontà e generosità. Fece subito amicizia con il giovane Peter.

In paese Stuart aiutava tutti e dimostrava di non aver paura di niente tranne che dell' acqua.

Molte volte aveva incontrato e superato pericoli, ma non aveva idea di cosa gli sarebbe accaduto quel giorno.

Lui e Peter avevano appena finito di lavorare quando il signor Paul gli chiese se potevano portare al fiume il suo gregge per farlo abbeverare.

Mentre gli animali bevevano un piccolo capretto stava per affogare, Peter entrò in acqua per aiutarlo, ma la corrente lo spinse via.

Stuart vide la scena dalla riva e la sua fobia per l'acqua gli impediva di muoversi, ma il suo coraggio lo portò fra le acque, nuotò con tutta la forza che aveva, portò in salvo il suo amico, ma era troppo stanco per riuscire a far forza contro la corrente che lo portò via nelle acque del fiume.

Peter aveva perso il suo amico, ma aveva imparato che qualunque paura può essere sconfitta e che valori come  amicizia, coraggio e lealtà valgono anche la nostra vita.

Maya e le scaglie dorate (Alessia Raso)


Maya e le scaglie dorate

Maya camminava tranquilla nel bosco quando all’improvviso un grosso puma le balzò addosso e lei più veloce della sua ombra scagliò un coltello dritto, dritto nel cuore del puma. Già Maya non era una vera “principessina” anche se i suoi genitori il re e la regina l’avrebbero voluto con tutto il loro cuore, la giovane aveva capelli neri come l’avorio e molto selvaggi, gli occhi erano verdi con delle sfumature dorate, in più non è che si vestisse come una principessa, indossava spesso pantaloni rubati al fratello e camicie che erano state strappate e poi buttate dal padre. Il carattere di certo non era meglio del vestiario: al posto di ricamare con la madre lei preferiva andare a caccia con i fratelli che però raramente le davano il permesso, a tavola poi non ne parliamo, la sera precedente ad esempio dopo aver “ruttato” in pubblico era stata messa in punizione, insomma possiamo dire che Maya si comportava proprio da “maschiaccio”; nessuno aveva mai capito che cosa l’aveva portata a comportarsi così, Maya pensava che non c’era un motivo: lei era nata così e nessuno avrebbe potuto cambiarla neanche sua madre con le sue dure punizioni. Maya pensò di andare a riposarsi al fiume, mentre era distesa sull’erba pensava a cosa avrebbe fatto sua madre se fosse stata lì. In quel momento notò nell’acqua qualcosa di brillante, ne fu attratta e decise di appropriarsene, sembrava un sassolino dorato. Per saperne di più pensò di andare da Erin una Selkie che studiava tutto ciò che era magico. Arrivata su una scogliera iniziò a gridare – Erin, Erin - e dall’acqua emerse la fanciulla, Maya andò subito al sodo: “Che cos’è questo oggetto ?” Erin le disse che era una scaglia, la giovane in quel momento notò una scritta. Un nome. “Itaresch”.


Chiese immediatamente alla sua amica il significato di questa parola, Erin le raccontò di una leggenda che veniva tramandata oralmente nel fondo degli abissi; questa parlava di un drago dorato che fu nascosto dal padrone dietro un‘enorme cascata per fare in modo che solo la persona giusta lo trovasse, il padrone aveva inoltre nascosto in vari luoghi alcune scaglie della corazza del drago. Maya non ci pensò due volte, desiderava trovare quel magnifico drago che ormai l’ aveva affascinata, ma sapeva anche che nessuno della sua famiglia le avrebbe dato il permesso … doveva assolutamente trovare un modo per scappare di nascosto. Ormai era giunta l ‘ora di tornare a casa. Salutò Erin e si diresse verso il castello, durante il viaggio la sua mente fu sopraffatta dai pensieri: “ Forse non avrebbe dovuto tornare a casa, forse l’ unico modo sarebbe stato quello di partire in quel momento, ma non aveva viveri con sè, sapeva che i suoi genitori non gliela avrebbero perdonata e inoltre era consapevole che sarebbe stata la scelta sbagliata.”

Decise di tornare a casa. Arrivata chiese consiglio al fratello maggiore che l’aveva sempre sostenuta nelle sue scelte. Decisero che la mattina seguente sarebbero partiti insieme alla ricerca di questo drago leggendario.

Si svegliarono all’ alba, lei frugò nelle dispense reali e prese tutto ciò che entrava nella sacca e prese alcuni denari dal comodino del padre ancora addormentato, nel frattempo il fratello sellava i cavalli nella scuderia privata del padre. Partirono in fretta e furia e andarono da Erin per qualche altra informazione utile al loro viaggio, e per un ultimo saluto in caso non fossero più tornati.

Erin disse loro che sarebbero dovuti andare in Italia come consigliava chiaramente il nome inciso sulla scaglia, partirono e in poco tempo grazie alla velocità dei cavalli e del traghetto trovato sulla costa arrivarono in Francia , lì furono ospitati da un loro lontano cugino che gli prestò la sua carrozza. Sorpassate le montagne ne notarono una più grande delle altre, la giovane si ricordò che Erin gli aveva accennato di questa montagna che avrebbero notato sorpassato il confine, trovarono una grotta in cima alla montagna dove era posizionato un piedistallo con su appoggiato un’altra scaglia con su scritto la formula per trovare la terza. Sarebbero dovuti andare a Roma, vicino al Colosseo , lì avrebbero poi visto una seconda grotta; si spostarono ancora per mezzo della carrozza del cugino e circa una ventina di giorni dopo scoprirono la scaglia, questa volta vi era inciso l ‘ultimo indizio, il drago era dietro la cascata di lava del Vesuvio. Maya non si scoraggiò, ripartirono, in due giorni arrivarono alla meta e rimasero stupiti, non avevano mai visto un vulcano e non sapevano come poter attraversare quell’ enorme discesa di lava, ma il drago sentendo la presenza delle sue preziose scaglie gli andò incontro, li fece salire sul suo enorme collo e Maya per la prima volta si sentì felice perché era finalmente con chi le voleva bene e la capiva.

Partirono in volo e in quattro e quattr’otto si ritrovarono a casa, i genitori molto preoccupati furono felici di vederli e furono fieri dei loro figli anche se erano molto arrabbiati, da quel momento in poi la vita di Maya migliorò e vissero per sempre felici e contenti insieme al loro fantastico drago Itaresch e le sue scaglie dorate.

Il tesoro dei Maya (Davide Pipino)

Una leggenda narra che in America centrale, il territorio in cui una volta vivevano i Maya, fosse nascosto un tesoro.


Il signor James Cadley, avventuriero britannico attratto dalla leggenda, parte per l’America; lui era ricco e famoso in Inghilterra per le sue scoperte.

Appena arrivato lo accolse la sua guida che di solito non riceveva turisti famosi.


La gente circostante indossava abiti non eleganti e furono sorpresi vedendo il signor Cadley che era vestito con abiti firmati e costosissimi. Il signor Cadley era un uomo preciso e determinato.

La guida lo condusse in un albergo dicendo che era il migliore del paese, ma per un uomo ricco e raffinato come lui era una stamberga.

Il giorno dopo si misero alla ricerca di indizi, cercarono tra le montagne e nella foresta, ma non trovarono nulla; poi la guida trovò nella foresta un tempio  Maya.



Entrati nel tempio la guida aveva un passo deciso, ma James lo fermò:”Troppo facile!” disse con una risata, in quel momento lanciò una moneta e improvvisamente dalla parete uscirono frecce pronte ad uccidere e allora strisciò sul pavimento e andò avanti; si trovarono in un grande salone pieno di oro e gioielli, ma in mezzo alla stanza c’ era qualcosa che valeva più di tutto quell’ oro: l’ idolo dell’ ultimo imperatore Maya.



La guida allora spinse per terra il signor James e attivò la trappola, si aprì una botola sotto di lui e rimase sospeso con una mano e allora l’avventuriero urlò: ”Perché l'ha fatto, mi aiuti!!” L’ altro con una risatina rispose: ”Sei ancora più sciocco di quanto mi ricordassi” e tolse la maschera: era Max Robinson, avventuriero americano antagonista di James che gli aveva rubato tante scoperte spacciandole per un suo ritrovamento: ”Ti ho ingannato, avevo bisogno del tuo aiuto e tu me l’hai dato!” Prese l’idolo e scappò con il suo dirigibile, intanto James lo inseguiva attaccato a una corda dal veicolo. Salito  sul mezzo ci fu una battaglia tra i due; James ferì Max che stava per morire, ma non voleva che il suo nemico se ne andasse vivo, allora dirottò il dirigibile per farlo schiantare; allora James prese l’ Idolo e saltò in un lago.
Il dirigibile si schiantò, lui sopravvissuto andò a vendere l’ Idolo a musei prestigiosi e divenne famoso per aver realizzato la leggenda.

La storia di un giovane sceriffo (Davide Peretti)


Nel  lontano west un giovane sceriffo era odiato da tutti perché era stato un delinquente che con  i suoi amici andavano a  svaligiare le banche della città in cui abitavano .

Questo sceriffo era alto,magro , occhi chiari, dal carisma bravo e cattivo insieme, bruno di capelli , con in bocca sempre un chewing gum alla fragola e un cappello sempre rivolto in  giù. E un paio di occhiali neri.

Ma un giorno cambiò tutto : la banda della quale faceva parte una volta andò a rubare nella stessa banca  dove la sua amica lavorava e presero il denaro  e in ostaggio anche lei.

Lo sceriffo passando di lì tutte le mattine vide che non  c ‘era più ,vide anche che  non c’era neanche più un soldo e vide bossoli di proiettili  sotto le sedie. Capì che era stata la sua vecchia banda:  gli  mandarono un messaggio (una manciata d’oro);  lui capì e andò  al fiume.

Andando all’appuntamento aveva con sé la busta per il riscatto ; i banditi la presero e scapparono sul treno che partiva  in quel momento. Lui più veloce che mai con un colpo fece dirottare il treno e così riuscì a fermare  i banditi a liberare la ragazza.

Riprese la fiducia della città per aver salvato la vita di una ragazza, lasciò il suo lavoro da sceriffo e si mise a lavorare con lei.

L'arco che sbagliava sempre mira (Iris Mazzei)


In una giornata calda, nel 1974, costruirono un arco che sbagliava sempre mira, “solo una ragazza riuscirà a fare centro”come diceva una profezia. 2974 uomini non ci riuscirono (quindi nessuno).
Arrivò una ragazza americana con lunghi capelli biondi color marrone, occhi azzurri, orecchie piccole con 2 orecchini a forma di diamante color bianco, unghia lunghe, bella, forte, magra. I suoi capelli si muovevano in direzione del vento, gambe lunghe quindi alta. Aveva la faccia di color marrone, naso a francesina, labbra carnose con il rossetto rosso. Aveva i piedi corti. Profumava di rose. Prese l’arco e riuscì a fare centro.
Era lei la ragazza della profezia dicevano tutti. Dopo che lei fece centro, lei sparì e anche l’arco. Tutti in un secondo si scordarono di lei e della profezia e anche dell’arco. Sparirono anche i 2974 uomini che ci provarono e vennero scordati (dimenticati ) anche loro. (Quell’arco era maledetto).
La ragazza era venuta per far scomparire tutti gli uomini che ci avevano provato. Perché sapeva che ci provarono solo uomini orgogliosi e cattivi.         

Mario & Luigi (Aurora Maria Leccese)


Mario è un idraulico, si presenta sempre con una tuta blu con sotto una maglietta lunga rossa, un cappellino con cucita l’iniziale M, un paio di guanti bianchi e degli scarponcini marroni, ha gli occhi azzurri, un nasone, capelli marroni e infine baffi di color marrone scuro.
Mario non è figlio unico ma ha un fratello di nome Luigi, è anche lui un idraulico, si presenta sempre con una tuta blu con sotto una maglietta lunga verde, un cappellino con cucita l’iniziale L, un paio di guanti bianchi e degli scarponcini marroni, ha gli occhi azzurri, un nasone, capelli marroni e infine baffi di color marrone scuro.
Mario e Luigi hanno uno scopo, cioè di salvare la principessa Peach; è una principessa bionda, con occhi azzurri con un vestito rosa.
La devono salvare perché dei mostri, ad esempio Browser, la vuole rapire; Browser è una specie di tartaruga sul guscio della quale spuntano degli aculei; ha una cresta di color rosso, ha il corpo giallo, il viso verde e ha dei braccialetti con le borchie.

Questo e ciò che fanno Mario e Luigi.
 

giovedì 29 gennaio 2015

Il giovane mago (Clintin Igbinovia)


(6 anni prima)

Un giorno per Clintin un ragazzino di montagna con cappelli castani occhi azzurri un carattere simpatico e molto coraggioso, era ora di andare a mungere il bestiame del cui latte poi facevano un buon formaggio fatto in casa. Clintin andando a fare il suo dovere incontrò due suoi compagni, i più bulli della scuola, loro lo malmenarono un po’ ma poi accorgendosi di aver esagerato, allora scapparono via lasciando il povero ragazzo svenuto per terra; Clintin trovò la forza di tornare a casa e pensò di vendicarsi. Il giovane per farla pagare ai due bulli decise che da grande avrebbe fatto il super eroe.

Clintin avendo 18 anni compiuti per prima cosa si comprò un costume che avrebbe indossato alla sua specie di lavoro, poi un luogo sconosciuto che poteva utilizzare per il suo nascondiglio segreto
Un giorno combattendo con uno dei suoi nemici, senza farlo apposta, lo trasformò in un orribile anziano, lui non sapendo dei suoi poteri che aveva ereditato dal padre ne approfittò per farlo cambiare; lo mandò in una specie di scuola per delinquenti.
Lui pensando ancora come aveva fatto provò di nuovo in una stanza apposta per verificare i suoi poteri. Capì che per realizzare le magie doveva fare un gesto unico che solo lui sapeva.


Tre giorni dopo sentì che Raptor, un cattivo che voleva vendetta contro di lui, era scappato dalla prigione chiamata Le Quattro Mura (LQM) e che aveva liberato e cercato tutte le persone che volevano anche loro vendetta contro di lui, poi ne avrebbe fatto un gruppo che userà per sconfiggere una volta per tutte Clintin.



  • Simone, un uomo con capelli marroni scuro con un sacco di gel vestito sempre elegante, lui era un poliziotto professionista con una mira molto più precisa di Robin Hood e dei pugni come Rocky Balboa

  • Aurora una donna con lunghi capelli castani; lei è agile come una scimmia e veloce come un leopardo e allenava la squadra più forte del mondo
Clintin decise di inventare una gang con Simone ed Aurora ; loro accettarono subito e decisero un nome “ IL TESCHIO SALVATORE “ .
Clintin allenandosi duramente per il loro attacco a sorpresa imparò tutti gli stili di combattimento poi tutti gli incantesimi che era in grado di controllare.
Ormai era già il 9/4/2002 e i fuggitivi non avevano ancora attaccato ma ad un tratto mentre nessuno se l’aspettava ecco delle ombre che compaiono dal nulla; di secondo in secondo comparivano sempre di più. Robert Wilton uno scienziato malvagio che pensava solo a inventare Virus contagiosi aveva creato un mutageno.
 
Clintin sapendo dell’ accaduto si diede alle investigazioni che presto voleva usare per metterli in gattabuia.
Ma Clintin non sapeva che Wilton aveva creato una specie di mutageno da cui 10000 persone erano state infettate; si dovette nascondere in una casa abbandonata e ci restò per circa 2 orette.
Simone sapendo già cosa fare e chi chiamare scoprì la cura in circa 3 settimane ,loro si diedero da fare però proprio quando stavano curando un contagiato vennero catturati da Modern un alieno venuto da un'altra galassia ed amico di Raptor. Allora li portò da lui, Raptor li imprigionò in celle con una grande armata. Loro si liberarono subito, Clintin con la sua spada demoniaca scassò le finestre e aspettò fuori gli altri due: Simone con la sua pistola mirò il lucchetto per aprire la finestra ,poi andò da Clintin mentre Aurora con la sua agilità passò attraversò le sbarre poi raggiunse i due che nel mentre curarono molte persone.
I “Mistero” scoprendo subito l’accaduto decisero di non aspettare più e passare all' attacco, così giorni dopo iniziarono ad attaccare la città: i Teschi Salvatori già pronti alla guerra li raggiunsero ma loro erano diventati molto più potenti allora Clintin iniziò a barare usando la magia, così dopo tante ore di lotta i “Mistero” furono messi KO.

Il cane coraggioso Betove (Luca Di Pace)


TANTO TEMPO FA C’ERA UN CANE CORAGGIOSISSIMO, IL SUO NOME ERA BETOVE. RIUSCIVA A FARE  COSE A DIR POCO SORPRENDENTI. LUI  ERA COSI’: UN PASTORE  TEDESCO , MEDIA  ETA’ E STATURA,  OCCHIONI NERI  E SCURI , COLORE MARRONE CHIARO/SCURO,  NERO E BEIGE POI ORECCHIE ALTE E NERE , UN SUPER UDITO MA SOPRATTUTTO L’OLFATTO. AVEVA LA BRUTTA ABITUDINE  DI  METTERSI NELLE FACCENDE DELLE FORZE DELL’ ORDINE PERCHE’ LITTEL JACOB IL SUO PADRONE , ERA NELL’ F.B.I. , ATTACCARE I CRIMINALI SENZA CONOSCERLI E GLI ESTRANEI MAI VISTI. IL CANE ERA SOPRANNOMINATO  LA FURIA O  SEMPLICEMENTE  BETO. COME FACEVA SEMPRE BETO ERA NELL’ F.B.I.  MA UN GIORNO SI COMPLICARONO LE COSE ALLA CENTRALE, BETOVE  AVEVA FICCATO TROPPO IL NASO, IL CRIMINALE GLI SPARO’, ANDARONO  SUB ITO  ALL’OSPEDALE  E IL PADRONE ERA IL PIU’ PREOCCUPATO.

A MANO A MANO PASSARONO TRE MESI  E BETOVE  RIPRESE I SENSI MA NON  RIUSCI’ A RIVEDERE SUBITO IL SUO AMICO, PERCHE’ LITTEL ERA ASSETATO DI VENDETTA VERSO CHI  AVEVA SPARATO  AL SUO MIGLIORE  AMICO A QUATTRO  ZAMPE, VOLEVA A TUTTI  I  COSTI  UCCIDERLO . IL PASTORE TEDESCO L’ AVEVA CAPITO SUBITO PERCIO’ TENTO’  DI SCAPPARE, E CI RIUSCI’.

BETO VOLEVA RAGGIUNGERE  LITTEL JAKOOB PER NON FARGLI COMMETTERE UN CRIMINE CHE LO AVREBBE CONDANNATO A VITA, STAVA CAPITANDO TUTTO IN FRETTA E FURIA, SI TOGLIEVANO DALLA FERITA I PUNTI, GLI CADEVANO LE COSE SU DI LUI, MA NON SI FERMAVA DAVANTI  A NIENTE , PUR DI SALVARE IL SUO PADRONE, LITTEL STAVA PER SPARARE  MA BETOVE  RISCI’ A TOGLIERLI LA PISTOLA DALLE MANI  CON UN UNICO FANTASTICO, STRABIGLIANTE SALTO. MA IN QUEL PRECISO MOMENTO STAVA SPARANDO PERO’ COLPI’ BETO. L’UOMO DOPO AVER VISTO  CHE L’AVEVA   COLPITO SI UCCISE DA SOLO , BETOVE  VOLEVA ALMENO PROVARCI  MA NONOSTANTE   LA SUA INCREDIBILE VELOCITA’ NON CI RIUSCI’  A SALVARE IL SUO PADRONE LITTEL JAKOB . BETO  AVEVA FATTO DI NUOVO  QUATTRO  O CINQUE MESI DI  OSPEDALE DOVE DECISE  DI PARTIRE PER IL SUO ULTIMO VIAGGIO  CON L’F.B.I.

mercoledì 28 gennaio 2015

Ti troverò (Deborah Darò)


In un posto molto ma molto lontano abitava un signore molto vecchio, che doveva trovare suo nipote.

Un giorno allora andò in cerca di suo nipote, andò a cercare da tutte le parti ma poi si stancò allora per una notte si riposò nel bosco. Il giorno dopo si alzò e andò alla ricerca: andò in montagna ma non lo trovò, andò da tutte le parti.

Allora vide un castello e provò ad andare a vedere se suo nipote era lì. Allora suonò, gli aprirono la porta e in quello stesso momento chiese: - Mi potrebbe far vedere il castello?

     No, adesso c’è una ragazza che sta facendo le pulizie, quindi il castello non lo può vedere.

Quando il vecchio uscì dal castello si ricordò che suo nipote aveva un neo sul naso e allora la mattina dopo andò di nuovo nel castello e chiese – Ma tu chi sei?

- Sono il Re.

- Dimmi il tuo nome?

- Il mio nome è Sebastian.

- Allora tu sei mio nipote Sebastian!.

E dopo aver parlato il vecchio gli chiese:  –Vieni con me nella mia casa in città e vedrai che lì non sarà più desolato. Sebastian rispose di sì e tutto tornò come prima.

 
 

Oracle e la foresta oscura (Gioele Damiano)


C’era una volta, in un tempo lontano,una foresta incantata. In questa foresta c’erano tante creature magiche, ma la più forte di tutte, era una fata di nome Oracle: aveva grandi ali, piccole corna, uno scettro fatto di alberi, un vestito nero con dei brillantini e una corona fatta di energia; lei era metà umana metà fata. Vicino a questa foresta c’era un regno dove governavano un re e una regina.

Oracle era la figlia del re e della regina ma essendo metà fata non la vollero più e la lasciarono nella foresta che diventò la sua casa.

Un giorno il re e la regina per rovinare la vita a Oracle, andarono a distruggere la foresta,il re mandò tutto il regno a farle guerra.

Una volta arrivati alla foresta il re disse “Attaccate”!!

Tutto il regno attaccò,Oracle con la sua forza scaraventò una palla di energia contro una trentina di uomini,la guerra era grandissima.

Il re mandò un gruppo di arcieri ad attaccare Oracle ma lei andò contro un’arciere con la velocità di un nanosecondo e gli  attaccò una specie di bomba che quando esplodeva quello colpito si trasformava in albero gigante che distrugge tutto.

Oracle andò verso suo padre, il re, lo prese e gli disse:”Adesso devi morire”!!

E gli infilzò la spada nel petto e lo lasciò cadere.

La regina fece tornare tutti al castello ma Oracle era infuriata e la seguì con una tale rabbia da distruggere l’intero castello.

La regina sapeva il suo punto debole: era l’acciaio!!

La regina prese la tuta d’acciaio e se la mise, prese la spada in acciaio e andò contro Oracle.

La regina la chiamò e le disse: “Vieni a prendermi stupida fata, vieni dai!!”

Oracle andò pensando che l’armatura era in ferro. Oracle era a terra in mezzo alle rovine del castello distrutto, Oracle si svegliò e aveva gli occhi infuocati, le corna diventarono ancora più grosse, le ali divennero grandi e infuocate, andò contro la regina, la prese, la portò nel cielo ma prima che lei lo facesse, la regina la infilzò con la spada e Oracle allora la prese dalla gola e la scaraventò contro un pezzo di muro del castello e morì la regina.

Oracle però era per terra, con la spada ancora conficcata nel petto, se la tolse, ma Oracle era piena di sangue e tagli. Oracle sentì la voce del dragone leggendario che la curò.

Oracle si svegliò e tornò nella foresta sapendo che nessuno più l’avrebbe attaccata.

                     PARTE MISTERIOSA.

Il re si svegliò pieno di sangue graffi ecc…

E urlò:”VENDETTA”

                     CONTINUA…

Balto (Gianluca Chiale)


Nel lontano Canada c’era  stato un cane di nome Balto, un cane forte, grosso e soprattutto resistente alle valanghe .

Balto era un cane da slitta, e veniva usato soprattutto per portare la merce; per questo veniva considerato una bestia.

Un giorno il cane, mentre girava nella città, sentì un rumore inaspettato, era un bambino che aveva bisogno di aiuto!!!E allora il cane si mise a correre più veloce possibile.

Quando finalmente vide il bambino che gridava spaventato in un lago ghiacciato, che stava quasi per affogare, lui velocemente si mise a correre, nuotare nell’acqua e lo salvò.

Dopo essersi dimostrato forte coraggioso e leale, sentì delle voci che dicevano: ”Forza Jack!! Forza Jack!! ” così lui non sapendo che cosa stava succedendo corse a vedere, era una corsa di cani.

Una corsa tra due cani Jack e Oliver, era una sfida a chi fosse più veloce e vinse Jack.
Balto geloso di Jack lo volle sfidare e la gente si chiedeva chi avrebbe vinto, e ovviamente vinse Balto, e ancora una volta di lui si seppe che era il cane più forte del mondo.

 

Uno zio divertente (Daniele Casetta)


Ciao ragazzi. Vi racconterò la storia di mio zio, un tipo un po’ strambo. 
Lui è un tipo un po’ cicciotto con le guance che sembrano quelle di un rospo. Ha gli occhi uno verde e uno marrone, anche un po’ sporgenti come quelli di un camaleonte. È basso con le gambe corte e i vestiti che lo fanno assomigliare a un clown.
Un giorno girando per la città , lui che ha la vista bassa, andò a sbattere contro un palo;  credendo che fosse una persona si tolse il cappello scusandosi in tutti i modi possibili. Dopo , capendo che stava parlando con un palo, si vergognò diventando rosso e continuando a camminare come se non fosse successo niente.
Ogni volta che mi vede mi tira sempre le guance , così io torno a casa con la faccia a forma di martello.
Comunque è sempre bello avere uno zio come lui, che ti fa sorridere anche quando sei triste.