Ogni estate prendiamo
il legno e lo mettiamo a posto per l'inverno. Alle sei mio fratello e mio padre
passano a prendere mio cugino Marco e vanno al campo a fare il primo carico di
legna. Io e mia madre prepariamo colazione di metà mattina per quando tornano
per scaricare il primo giro. Quando arrivano scaricano e poi si accomodano e
mangiano. Poi loro ripartono e io, Davide, mio fratello, e mia nonna mettiamo a
posto il legno del primo carico che è sempre quello di mia nonna. Mia nonna fa la
catasta, Davide gli passa il legno e io carico la carretta.
Verso l'una loro
arrivarono con un secondo giro e dopo aver scaricato mangiammo pranzo tutti
insieme. Dopo pranzo bisognava smaltire allora io e Marco ci mettemmo a finire la
catasta di mia nonna, mentre mio padre e i miei fratelli iniziarono a sistemare
il secondo carico. Passata neanche mezz'ora arrivò un amico di Emanuele che
chiese se avevamo bisogno di aiuto, noi gli abbiamo detto che se voleva venire
poteva. Ma lui non viene ad aiutare me e Marco ma va ad aiutare mio fratello.
Verso le tre Marco ed io avevamo già quasi finito e stavamo facendo proprio un
bel lavoro; anche gli altri quattro erano quasi a metà solo che mio fratello
Davide diceva che faceva una pausa e quindi non aiutava proprio tanto. Alle tre
e mezza arrivò al cancello il cugino dell'amico di Emanuele che chiede se può
entrare e nessuno gli dà risposta, ma lui entra lo stesso. Anche lui va ad
aiutare gli altri. Poi mia madre ci chiamò per fare merenda.
Dopo merenda io e mio
cugino finimmo quasi subito, mentre gli altri, che nel frattempo erano
diventati cinque, gliene mancava ancora un po' meno di metà. Mentre loro
continuavano io e mio cugino iniziammo a raccogliere le scaglie e piegare i
nailon. Io passavo la scopa sul nailon mentre mio cugino raccoglieva le
scaglie. Quando Marco finì prese una scopa e venne ad aiutarmi. Dopo abbiamo
piegato i nailon e poi siamo andati a vedere a che punto erano gli altri.
Quando anche loro avevano finito io e mio cugino facemmo la stessa cosa mentre
loro non facevano niente. Poi i due amici di mio fratello sono andati via,
invece mio cugino si fermò anche a cena.
Prima di cena abbiamo
fatto una partita ad un gioco che abbiamo inventato noi quattro più Marco che
si chiama il gioco degli archi. In pratica ognuno si costruisce un arco e ogni
squadra nomina una base; le squadre erano io e Marco con il nostro assistente
Federico e Davide con Emanuele. Poi abbiamo mangiato cena e dopo abbiamo fatto
alcune partite a calcetto. Alla fine eravamo tutti stanchissimi.
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