martedì 6 ottobre 2015

Le mie vacanze estive (di Elena Brignoli)

Quest’anno io e la mia famiglia siamo andati in vacanza a Creta.
Noi siamo dei camperisti, quindi per arrivare a destinazione abbiamo viaggiato due giorni interi.
Il 19 luglio sveglia alle 6.00 del mattino e partenza con destinazione Ancona per l’imbarco.
Durante il viaggio  abbiamo fatto una tappa di due giorni nelle Marche in compagnia di Davide Peretti e della sua famiglia, che erano lì per le vacanze.
Al 21 luglio, a mezzogiorno, eravamo già sulla nave con destinazione Patrasso.
Il viaggio è durato circa 20 ore, ma il tempo è trascorso velocemente.
Potevamo stare tranquillamente sul nostro camper, perché la prenotazione era come camping on  board. Il tempo l’abbiamo trascorso giocando alle carte, visitando la nave, cantando  accompagnati da Davide con la chitarra, leggendo e ….dormendo.
Alle 10.00 circa eravamo a Patrasso e dopo due ore di viaggio siamo arrivati ad Atene.
Dato  che l’imbarco per Creta era alle 18.00, e quindi avanzavamo del tempo, abbiamo preso un taxi e siamo andati a visitare il Partenone. Faceva caldissimo ed eravamo stanchissimi, ma ne è valsa veramente la pena. Il Partenone l’avevo visto solo sui libri o in televisione e vederlo dal vivo mi è piaciuto tantissimo.


Alle 18.00 eravamo di nuovo sulla nave e dopo nove ore di viaggio siamo arrivati finalmente a Creta.
Quest’anno siamo stati  solo in tre campeggi per due motivi: uno era perché ce n’erano pochi e uno perché le strade dell’isola non erano tutte praticabili con il camper. Alcune erano strette, piene di buche, curve, a volte molto pendenti, da asfaltare, così per spostarci usavamo delle auto prese in affitto.
Abbiamo girato Creta in lungo e in largo, tutti i giorni cambiavamo paese e spiaggia.
Le città avevano le case tutte bianche, una vicina all’altra.
Erano quasi tutte con il piano superiore da finire di costruire, in previsione di terminarle   per i figli, ma generalmente in mancanza di soldi rimangono così come sono.
C’erano pochi supermercati che non erano certamente riforniti come i  nostri: non avevano gli affettati, la carne era di agnello o maiale, il pollo era solo surgelato e per il resto dei prodotti non c’era molta scelta.
I paesini erano generalmente in cima alle colline. Anche lì le case erano tutte bianche,  con una vista mozzafiato, ma ormai quasi del tutto disabitate.


I paesi sono distanti molti chilometri l’uno dall’altro e, a volte, lungo la strada per raggiungerli non incrociavamo nessuno.
Quasi tutti avevano le taverne, locali tipici del posto che servono per pochi euro ( il massimo che abbiamo speso sono stati 35 euro in quattro) piatti tipici a base di agnello, maiale, melanzane, patate, formaggio caprino e miele.
Una volta abbiamo pranzato sotto un albero centenario di pepe: era enorme!
Un giorno ci siamo fermati a far benzina in una stazione di servizio gestita da un anziano. Quando ha scoperto che eravamo italiani ha iniziato a cantare canzoni italiane. Gli ho chiesto come faceva a conoscerle e lui ha risposto che le aveva imparate durante la guerra. Mia mamma gli ha domandato quante persone vivevano ancora in paese e lui ha detto che una volta era abitata tutta la collina mentre ora c’erano solo più quattro famiglie di anziani.
Per raggiungere le spiagge, a volte, dovevamo percorrere in auto o a piedi, anche per più di mezzora, delle stradine sterrate. A piedi era una grande faticaccia, ma ne valeva sempre la pena. Il paesaggio era bellissimo e il mare meraviglioso.  In alcuni posti l’acqua  era invisibile talmente era limpida.
Io e Davide stavamo tantissimo in acqua e ci piaceva esplorare il fondo con la maschera e il boccaglio. C’erano tantissimi pesci e  alcune volte ci pizzicavano.
Oltre agli abitanti sull’isola ci sono tantissimi gatti e tantissime capre. Le capre fino a due anni fa giravano liberamente, ora, invece, sono state messe delle reti per limitare i loro danni.
Nonostante le reti sovente ti ritrovavi delle capre in mezzo alla strada e dovevi aspettare che decidessero di togliersi per poter passare.
C’erano anche moltissimi alveari e lungo le strade potevi acquistare  del miele buonissimo.
Un giorno siamo andati a visitare il Palazzo di Knossos. Come ad Atene faceva caldissimo e abbiamo camminato tanto, ma è stato molto interessante e bello da vedere.


Di sera, quando rientravamo in campeggio, eravamo stanchi, ma facevamo ugualmente una partita a carte. Ogni estate facciamo un torneo a Solo e, da quest’anno, anche a Briscola. I miei genitori non vogliono la televisione sul camper, così di sera si chiacchiera, si gioca a carte, si legge, si ascolta musica….Il torneo di Solo l’ho vinto io, quello di Briscola Davide.
Purtroppo al 13 agosto siamo ritornati a casa, ma la stessa sera mi sono fatta portare in montagna a Calcinere dai miei nonni. Dopo il mare un po’ di montagna ci voleva proprio!


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