Quest’anno io e la mia famiglia siamo andati in vacanza a
Creta.
Noi siamo dei camperisti, quindi per arrivare a destinazione
abbiamo viaggiato due giorni interi.
Il 19 luglio sveglia alle 6.00 del mattino e partenza con destinazione
Ancona per l’imbarco.
Durante il viaggio
abbiamo fatto una tappa di due giorni nelle Marche in compagnia di
Davide Peretti e della sua famiglia, che erano lì per le vacanze.
Al 21 luglio, a mezzogiorno, eravamo già sulla nave con
destinazione Patrasso.
Il viaggio è durato circa 20 ore, ma il tempo è trascorso
velocemente.
Potevamo stare tranquillamente sul nostro camper, perché la prenotazione
era come camping on board. Il tempo
l’abbiamo trascorso giocando alle carte, visitando la nave, cantando accompagnati da Davide con la chitarra,
leggendo e ….dormendo.
Alle 10.00 circa eravamo a Patrasso e dopo due ore di
viaggio siamo arrivati ad Atene.
Dato che l’imbarco
per Creta era alle 18.00, e quindi avanzavamo del tempo, abbiamo preso un taxi
e siamo andati a visitare il Partenone. Faceva caldissimo ed eravamo
stanchissimi, ma ne è valsa veramente la pena. Il Partenone l’avevo visto solo
sui libri o in televisione e vederlo dal vivo mi è piaciuto tantissimo.
Alle 18.00 eravamo di nuovo sulla nave e dopo nove ore di
viaggio siamo arrivati finalmente a Creta.
Quest’anno siamo stati
solo in tre campeggi per due motivi: uno era perché ce n’erano pochi e
uno perché le strade dell’isola non erano tutte praticabili con il camper.
Alcune erano strette, piene di buche, curve, a volte molto pendenti, da
asfaltare, così per spostarci usavamo delle auto prese in affitto.
Abbiamo girato Creta in lungo e in largo, tutti i giorni
cambiavamo paese e spiaggia.
Le città avevano le case tutte bianche, una vicina all’altra.
Erano quasi tutte con il piano superiore da finire di
costruire, in previsione di terminarle per i figli, ma generalmente in mancanza di
soldi rimangono così come sono.
C’erano pochi supermercati che non erano certamente
riforniti come i nostri: non avevano gli
affettati, la carne era di agnello o maiale, il pollo era solo surgelato e per
il resto dei prodotti non c’era molta scelta.
I paesini erano generalmente in cima alle colline. Anche lì
le case erano tutte bianche, con una
vista mozzafiato, ma ormai quasi del tutto disabitate.
I paesi sono distanti molti chilometri l’uno dall’altro e, a
volte, lungo la strada per raggiungerli non incrociavamo nessuno.
Quasi tutti avevano le taverne, locali tipici del posto che
servono per pochi euro ( il massimo che abbiamo speso sono stati 35 euro in
quattro) piatti tipici a base di agnello, maiale, melanzane, patate, formaggio
caprino e miele.
Una volta abbiamo pranzato sotto un albero centenario di
pepe: era enorme!
Un giorno ci siamo fermati a far benzina in una stazione di
servizio gestita da un anziano. Quando ha scoperto che eravamo italiani ha
iniziato a cantare canzoni italiane. Gli ho chiesto come faceva a conoscerle e
lui ha risposto che le aveva imparate durante la guerra. Mia mamma gli ha domandato
quante persone vivevano ancora in paese e lui ha detto che una volta era
abitata tutta la collina mentre ora c’erano solo più quattro famiglie di
anziani.
Per raggiungere le spiagge, a volte, dovevamo percorrere in
auto o a piedi, anche per più di mezzora, delle stradine sterrate. A piedi era
una grande faticaccia, ma ne valeva sempre la pena. Il paesaggio era bellissimo
e il mare meraviglioso. In alcuni posti
l’acqua era invisibile talmente era
limpida.
Io e Davide stavamo tantissimo in acqua e ci piaceva
esplorare il fondo con la maschera e il boccaglio. C’erano tantissimi pesci
e alcune volte ci pizzicavano.
Oltre agli abitanti sull’isola ci sono tantissimi gatti e
tantissime capre. Le capre fino a due anni fa giravano liberamente, ora,
invece, sono state messe delle reti per limitare i loro danni.
Nonostante le reti sovente ti ritrovavi delle capre in mezzo
alla strada e dovevi aspettare che decidessero di togliersi per poter
passare.
C’erano anche moltissimi alveari e lungo le strade potevi acquistare del miele buonissimo.
Un giorno siamo andati a visitare il Palazzo di Knossos.
Come ad Atene faceva caldissimo e abbiamo camminato tanto, ma è stato molto
interessante e bello da vedere.
Di sera, quando rientravamo in campeggio, eravamo stanchi, ma
facevamo ugualmente una partita a carte. Ogni estate facciamo un torneo a Solo
e, da quest’anno, anche a Briscola. I miei genitori non vogliono la televisione
sul camper, così di sera si chiacchiera, si gioca a carte, si legge, si ascolta
musica….Il torneo di Solo l’ho vinto io, quello di Briscola Davide.
Purtroppo
al 13 agosto siamo ritornati a casa, ma la stessa sera mi sono fatta portare in
montagna a Calcinere dai miei nonni. Dopo il mare un po’ di montagna ci voleva
proprio!
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