lunedì 19 ottobre 2015

Aylan (di Gioele Damiano)

 Tutto iniziò quando io, mio padre e mio  fratello dovemmo partire dalla nostra terra natale ( Siria ):se vi state chiedendo perché dovevamo scappare è perché c'era la guerra nel nostro paese! Eravamo ad aspettare per la barca che ci doveva venire a prendere, a me e alla mia famiglia, ritardò un po' ma arrivò.
Avevo passato la notte in bianco, perché c'erano veramente tante persone a bordo. Verso le tre del mattino la barca caricò altri passeggeri, troppi per quella barca, difatti stava quasi per affondare, la barca era troppo piccola per un carico di mille e passa ... persone!


Verso le sei del mattino la nave ebbe disturbi, la gente venne contro di me, io ero proprio sul cancelletto che apriva la barca, si aprì e io caddi in acqua. Prima di affondare pensai:" Sono vicino alla riva potrei arrivarci", ma essendo che avevo solo tre anni e non sapevo nuotare annegai!


Adesso mi trovo in una spiaggia, un poliziotto mi prese un braccio, Io ero contento che c'era qualcuno che mi stava cercando, anzi provai pure a parlare ma niente, non riuscivo, cioè io mi sentivo, lui non sentiva me! Il poliziotto portò me a una certa distanza dalla spiaggia, ma sentii di non dover andare via da lì, è come se ci fosse un campo di forza che non mi voleva far andare via e poi sentii un tiro nel mio stomaco così forte che la mia anima e il mio corpo si staccarono: non capii più niente poi figuriamoci io un bambino di tre anni.
Era circa mezzanotte e non c'era nessuno nella spiaggia solo io, ciò che resta di me, ero qua terrorizzato, ma anche col punto interrogativo nella testa, era veramente bellissimo il cielo di notte, lo guardai così tanto che vidi tre stelle cadenti, poi cercai di addormentarmi ma non riuscii!!!


Il mattino seguente non ero neanche stanco. Vidi una persona famigliare che avevo già visto da qualche parte; poi me ne accorsi: era il mio papà che guardava la spiaggia con le lacrime agli occhi, io corsi provai ad abbracciarlo ma lui non si accorse di niente e se ne andò! Poi vidi una cosa, vidi una tomba con il mio nome vicino alla spiaggia, c'era pure una mia foto e da lì capii che ero morto, ecco perché nessuno mi notava, ora capivo tutto. Provai ad urlare ma nessuno mi sentiva, stavo piangendo ero disperato ma poi in quel momento vidi una grossa grossissima biglia infuocata, incuriosito mi avvicinai e vidi che era mia mamma morta per colpa della guerra: io l'abbracciai e lei se ne accorse e mi disse:" Tranquillo figlio mio sono qui con te".

Mi prese in braccio e mi portò nel cielo, mi trovai nel paradiso, là ebbi subito la felicità, era un posto meraviglioso indescrivibile e io ancor di più perché c'era la mia mamma!

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