venerdì 17 febbraio 2017

La fine degli Uraniani (di Davide Peretti)

Erano passati 368 anni dallo sbarco degli alieni provenienti da Uranio 2; assomigliavano a noi esseri umani, ma con la differenza di avere una coda lunga con la punta munita di un pungiglione e la testa allungata. Erano arrivati con navicelle lunghe, metalliche cromate ed enormi…
Ero l’unico sopravvissuto con il mio fedele cane. Ero un ex marine quindi avevo un arsenale a casa per difendermi da quei luridi extraterrestri. Tutti gli altri erano stati uccisi e portati sulle navi per il sezionamento.


Ogni giorno andavo sempre più vicino alla nave madre distruggendo torrette e alieni; arrivato dentro il bosco vidi la nave madre colorata di un nero cromato, entrai uccidendo le due guardie che facevano da vedetta, mi ritrovai dentro un salone enorme dove vidi il “nucleo” (una pietra che teneva in vita gli alieni). Gli sparai, ma all’istante entrarono una ventina di guardie munite di fucili e iniziarono a sparare.
Cercai di ucciderli tutti, ma ne restò uno, il capo, munito di un’armatura lucente e impenetrabile con un fucile tecnologico che mi ferì alla spalla. Mi rifugiai sulla scala e vidi una parte scoperta dell’armatura, sparai tre colpi e il mostro cadde a terra.
Poi con una granata feci saltare in aria il nucleo distruggendolo e tutti gli alieni sulla Terra morirono e gli uomini si risvegliarono da quel sonno eterno e distrussero le navicelle e iniziarono a ricostruire le città. Un nuovo inizio per l’umanità.




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