In un pianeta lontano dalla
Terra ci fu una guerra tra alieni; io ero una piccola aliena appena nata e i
miei genitori, gli imperatori del pianeta sotto attacco, per proteggermi mi
misero in una navicella con destinazione: “Pianeta Terra”. Prima di lanciarmi
nello spazio mia madre mi disse: “Appena arrivata a destinazione mangia la
caramella rossa!” Io le chiesi a cosa servisse e lei mi rispose: “A diventare
una di loro!” Non mi diede manco il tempo di chiederle: “Loro chi?” che mi
salutò e mi lanciò nello spazio.
Dopo 17 anni arrivai a
destinazione, seguii gli ordini di mia madre e mangiai la caramella, mi sentii
qualcosa di diverso in me, mi guardai le mani e mi spaventai ma dopo aver capito cos’ero
diventata, guardandomi attorno, mi resi conto della situazione e uscii dalla
navicella; in fondo gli esseri umani non
sono tanto diversi da quelli del mio pianeta.
Andai in giro e incontrai essere umani strani, uno in
particolare lavorava in un bar: era molto carino. Entrai dentro al bar, io lo
guardai lui mi guardò e mi venne incontro e mi chiese: “Ci conosciamo?”
Io gli risposi: “No, mi sono
appena trasferita!”
Lui mi prese e mi portò nel
retro e mi richiese: “Sei sicura che non ci conosciamo?” E io gli ripetei di
no.
Lui mi disse: “Tu non sei di
questo pianeta! O mio dio tu sei un’aliena come me!!!”
Io incredula gli risposi: “Si,
ma come fai a saperlo? Ci conosciamo? Siamo dello stesso pianeta?”
Lui sorridendo mi rispose: “Sì
ci conosciamo: i nostri genitori ci hanno lanciato nello spazio per salvarci
durante la guerra, sono l’alieno che stava sempre attaccato a te non ti
ricordi? Pazzesco!”
Io pensierosa risposi: “Ah sì,
mi ricordo di te! Ma anche i tuoi ti hanno lasciato un’altra caramella blu? Sai
a cosa serve?”
Lui mi rispose: “Sì, serve
per tornare nel nostro pianeta, per sapere il momento giusto per tornare
dobbiamo aspettare che la caramella diventi gialla, che vorrebbe dire che la
guerra è terminata e possiamo tornare senza pericolo; in teoria dovrebbe
diventare gialla all’alba di domani!”
Io gli risposi: “Partiamo insieme,
ci mettiamo d’accordo dove incontrarci e quando?”
Lui mi rispose di sì. Dovevo
essere dove mi ero schiantata con la navicella prima dell’alba dell’indomani!
Il giorno dopo ci
incamminammo verso le navicelle, le caramelle diventarono gialle come aveva
detto il mio amico, le mangiammo e siamo tornati nel nostro pianeta d’origine.
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