Il signor
Boconski salì sul tram e scese alla fermata del centro commerciale; lui anche
se era un tantino sfortunato non rinunciava al centro commerciale e quel giorno
ci era andato per acquistare i regali di Natale.
Arrivato cercò subito
la scala di servizio perché con l’ascensore avrebbe rischiato qualche incidente
ma sfortunatamente c’erano solo le scale mobili, ma salendo sulle scale mobili
il lungo cappotto ci rimase incastrato e
lui per non cadere si mise a correre all’indietro. Il cappotto veniva come
risucchiato dalla scala mobile. A quel punto si arrese e se lo tolse.
Arrivato in
cima entrò in una profumeria per acquistare un profumo a sua moglie, ma ad un
tratto si girò e fece cadere tutti i campioncini, fece finta di niente e corse
via, ma la commessa l’aveva visto dalle telecamere e si stava dirigendo da lui
con aria furiosa. Così l’uomo uscì di corsa ed entrò da Thun: non avrebbe mai
dovuto entrarci, era come un elefante in una cristalleria, così con molta calma
si avviò verso l’uscita. Ma quando era quasi fuori sfiorò una statuina, il
signor Boconski la prese, ma ormai era troppo tardi: aveva innescato una catena
di disastri e gli oggetti che erano lì dentro stavano cadendo uno a uno.
Il signore uscì
dal negozio e si confuse tra la gente ed entrò in un negozio di occhiali, ne
provò un paio ma poi gli venne in mente che aveva prenotato il pranzo in un
ristorante al piano di sotto così uscì di corsa ma appena ebbe superato la
soglia partì una sirena, si era dimenticato di togliersi gli occhiali! Subito
arrivò la guardia che non volle sentire spiegazioni e che prese gli occhiali e
lo sbatté fuori dal centro commerciale.
L’uomo si
guardò in giro, ma non si scoraggiò, prese
il tram e scese alla fermata di un altro centro commerciale, chissà che
cosa avrebbe combinato lì dentro!
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