domenica 20 marzo 2016

Il mistero della nave (racconto giallo di Daniele Casetta)

Sono pronto: il mio viaggio con la bellissima Concordia sta per iniziare. Era lì davanti a me: sembrava un’astronave aliena piena di scivoli, piscine e ogni svago possibile.


Entrato, mi sentivo in paradiso: tutti i miei debiti, le mie paure erano rimaste fuori, lì non dovevo preoccuparmi di niente, ero accudito e viziato come un bambino.
Ormai è già passata una settimana, tutto andava liscio anzi liscissimo, avevo ritrovato il mio amico Daniele, il mio compagno di orfanotrofio che si era appena sposato e stava facendo la luna di miele con sua moglie.
La mattina seguente c’era un trambusto generale, erano tutti affacciati alla porta numero 68 e così mi affacciai anche io: era morta una signora, e l’unico indizio era un ciuffo di peli.
“Devo analizzarlo… sarò io a fare questa indagine… in fondo sono un poliziotto” pensai. Sembrava un pelo di cane e per catalogarlo potevo andare dall’addestratore di cani della nave.
Stavo aspettando i risultati… ed eccolo arrivare: “Sono peli di husky”. Ma cosa potevano c’entrare dei peli di husky? Così mi misi a cercare tutti quelli che avevano un husky. Ma purtroppo non ce n’era nessuno, quindi non capivo il perché di quei peli.
Quella parola: “husky” mi girava nella testa ripetutamente ma senza trovare risposta.

Come la mattina prima, la mattina seguente era accaduto un altro delitto nella camera 97 e sempre con una pallottola di pelo di husky.
E andò avanti così per 5 notti.
Ma alla fine mi si illuminò la mente… aveva ucciso le persone delle camere 68, 97, 110, 105, 101, 108 e 101 che tradotte in codice ASCII voleva dire: Daniele. Capii che era stato il mio amico.
Da piccolo era un bambino strano: i suoi genitori si picchiavano e lo mettevano in castigo senza motivo per ore, nella legnaia. Quando era lì il suo pensiero si robotizzava: 01000100. Quindi, cresciuto, di notte diventava un assassino e uccideva le persone. Di giorno non si ricordava di nulla.
...
Quella notte Daniele uccise il capitano e la nave senza una guida andò a sbattere contro gli scogli. Così si aprì una breccia che iniziò a imbarcare acqua. La nave si inabissò velocemente e morirono tutti. Così nessuno poté raccontare la storia agli altri.
Gli omicidi e la verità finirono in fondo al mare, senza risalire.

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