domenica 29 maggio 2016

Le mie montagne (di Alessia Raso, segnalata al Concorso letterario 2016)

Sento il fischio delle marmotte, lo sbattere dei campanacci e l’odore di pino, sono di nuovo qui sulle mie care vecchie montagne, le conosco bene e loro conoscono ancora meglio me che le attraverso fin da quando avevo pochi mesi e soprattutto conoscono bene la mia famiglia. Sono novant’anni che portiamo su per questa valle le nostre mucche, qui l’aria è pulita e fresca e io mi sento a casa.
Abbiamo una casa attaccata alla montagna, certo non è bellissima ma per me è come una reggia. Adoro la cucina dove io e mia nonna prepariamo gli gnocchi che sono unici e inimitabili. C’è una stufa a legna dove mettiamo a cuocere i pasti; spesso facciamo anche la polenta con lo spezzatino. Una volta all’anno vengono dei nostri amici e prepariamo tante ottime pietanze, tra cui costine e gofri.
L’acqua scorre limpida e gelida ma è molto invitante e così spesso andiamo a bagnarci i piedi nel fiume; certo è gelata ma ci divertiamo un mondo lo stesso.


La valle è attraversata dal Chisone e ogni tanto andiamo alle sorgenti, ci mettiamo più o meno due ore ma ne vale sempre la pena, lì c’è ancora la neve ed è pieno di stambecchi che quasi sempre girano in branco.
Appena sopra l’alpeggio ci sono una croce e una madonnina di roccia. Spesso andiamo lì con nostro nonno e ci portiamo la merenda: pane e toma; i cani molto entusiasti ci accompagnano sempre. Da quel luogo vedo tutta la valle e anche più in là; vedo il fiume contorcersi fino alla pianura e oltre. Col binocolo vedo animali di tutte le specie: marmotte, stambecchi, caprioli, aquile e così via…
Un evento che tutte le volte mi commuove è la nascita di un vitellino e pensare che è molto fortunato a nascere in un luogo così bello. Questa valle si chiama Val Troncea e per me è una seconda casa che mi accoglierà sempre. Ogni volta che devo lasciare queste montagne soffro tanto ma so che saranno qui ad aspettarmi anche l’anno prossimo.


ALESSIA RASO 2^A



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