sabato 24 settembre 2016

The Black Forest (racconto a puntate di Alessandra Battello). Quinta puntata

 CAPITOLO 5
LA MORTE D’UN ALTRO MEMBRO
Non sapevo che intenzioni avesse … Chiusi gli occhi e me li coprii con le mani, quando li riaprii vidi un bambino morto davanti a me … C’era sangue sulla faccia bianca del mostro, sul coltello, sul corpo e sulle mani mie e delle mie amiche … Marta disse: “Se è un sogno svegliatemi, vi prego !!!! HO PAURA !”

Passammo anche la seconda notte in questo terrificante ospedale e la passammo stranamente tranquilli, io comunque non dormii: continuavo a pensare a quell’essere terrificante che bloccava il passaggio e che sgozzò quel bambino … Ripensai a tutti i cadaveri che c’erano in quell’edificio. Avevano tutti la pancia aperta in metà con le budella fuori … Il mattino seguente decisi di tornare all’entrata per vedere se c’era ancora quell’essere. Non c’era più ma … La porta era bloccata. Ad un certo punto sentii chiamare il mio nome, spaventata mi voltai e gridai a gran voce: “CHI E’?” La voce rispose: “Sono io, Marta.” Tirai un sospiro di sollievo. Tornai nella stanza dove avevamo passato la notte e dissi: “Dimmi Marta, hai bisogno?” E lei disse: “Non sarebbe il caso di cominciare a pensare al cibo? Non so tu ma io comincio ad aver fame …” Io le risposi con un sorriso sforzato: “Non preoccuparti, andrà tutto bene, ci sto lavorando…” Lei mi prese la mano, me la strinse e mi disse in lacrime: “Ale … io non voglio morire. Io voglio stare qui, con te, con Andre, voglio stare qui … TI PREGO … non voglio abbandonarti, ma qualunque cosa accada, io ti vorrò sempre bene.” Io le risposi quasi in lacrime: “Tranquilla tu non morirai, te lo prometto.” La abbracciai.
 
Qualche ora dopo trovammo a terra, girando per quest’orrendo ospedale, un piede di porco sporco di sangue secco. Lo prendemmo e riuscimmo ad aprire la porta. Fuori la foresta era umida e buia. Ci incamminammo verso le tende. Sentii Andreea gridare, noi tutti ci girammo e le chiedemmo cosa le era successo: lei ci disse che aveva visto un uomo impiccato al ramo di un albero. Alzammo gli occhi ma non c’era nessuno, allora proseguimmo nel cammino. A un certo punto: “AAAAAHHHA !!!!!!!!!!!”: un urlo assordante provenne da dietro di noi. Mi girai e i miei compagni erano tutti immobilizzati dalla paura. Si girarono verso di me e … le loro facce erano tutte ricoperte di un sangue scuro. Gli chiesi cosa fosse successo ma nessuno di loro rispose. Mi avvicinai e …  ai piedi di Andreea c’era il corpo dissanguato di Federico … mi sono avvicinata di più e … sul collo aveva gli stessi graffi che aveva mio padre … la bestia aveva colpito ancora …


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