Jorg era un uomo come gli altri, aveva un lavoro ed era
abbastanza intelligente.
Non era né vecchio né anziano, aveva circa una quarantina
d’anni.
Non era sposato e non viveva in un piccolo appartamento in un’enorme
città, ma in una villa a circa 8km dalla costa.
Una villa spaziosa e azzurra come il cielo.
Jorg era bello, alto con capelli castani e occhi meravigliosi
Sembrava non avere proprio nessun difetto. Era sempre calmo e
anche quando si arrabbiava in un modo o nell’altro cercava di mantenere la calma.
Ha vinto per 5 anni di fila il premio per il miglior lavoratore
della ditta e 2 anni di fila, quando divenne un superiore, per il miglior
superiore di tutti tempi.
Era molto modesto e quando qualcuno aveva bisogno di aiuto c’era
sempre.
Veniva anche chiamato l’uomo perfetto, ma a Giorgia e a Ernesto
sta storia non li convinceva, nessuno era così perfetto, ci doveva essere un
difettino in lui.
I tre si conoscevano già e ogni tanto si incontravano.
Una sera, mentre erano al ristorante, Jorg si alzò circa alle
22:30, prese la macchina e se ne andò a casa; era un po’ presto andare via alle
22:30 in una serata con gli amici.
Giorgia si rivolse a Ernesto:”Ah! Quindi Mr Perfezione va a letto
presto come un bambino di 6 anni. Io lo sapevo che non era perfetto, lo sapevo
fin dall’inizio. Tutti dicevano che ero gelosa, ma non è vero.”
Ernesto:”Che ne dici di fargli un bello scherzo? Combiniamo una
serata con lui, lo teniamo sveglio fino alle 3 di notte e il giorno stesso al
lavoro farà una bruttissima figura e non sarà più Mr Perfezione!”
Tutti e due erano d’accordo.
Il giorno dopo al lavoro si misero d’accordo su quando
incontrarsi.
A Jorg, non piacevano molto quei due, ma per continuare ad
essere ammirato da tutti fa uno sforzo e li invita.
Una serata da incubo.
Alle 2:30 di notte Jorg va in bagno e al suo ritorno trova i due
morti per terra con una finestra aperta.
Allora Jorg impaurito chiama la polizia che arriva alle 4:00.
Fece un sopralluogo della casa, ma nessun indizio tranne la
finestra aperta e i due cadaveri stesi a terra.
Gino, l’investigatore più bravo, aveva captato un indizio: la
finestra dall’esterno non era scassinata, ma era stata aperta dall’interno con
dei guanti perché non c’erano impronte digitali e la porta era chiusa a chiave
quindi l’assassino doveva per forza o avere le chiavi della villa o esserci
dentro.
Gino disse a Michele, il suo aiutante:”Michele, vai a fare
qualche domanda a Jorg e chiedigli chi altri ha le chiavi di casa sua, scusa,
la copia delle chiavi e se c’era qualcun altro in casa con loro!”
“Sì capo, vado immediatamente”
Michele chiede a Jorg e si annota tutto su un taccuino:”Chi ha
la copia delle sue chiavi oltre a lei?”
“Il mio amatissimo vicino Stuart nel caso che io le dimentichi a
casa e io ho le sue.”
Michele riflette un pochino e poi continua:”Dov’era e cosa stava
facendo alle 3:00 nell’ora del delitto dei due?”
“Ero in bagno, si erano offerti di cucinare e hanno cucinato un
arrosto ai funghi disgustoso e per non offenderli mi sono inventato la scusa
che mi ero sporcato e che andavo a cambiarmi, ma sono andato in bagno a
vomitare e poi mi sono cambiato la camicia e ci ho impiegato mezz’ora”
“C’è qualcuno che lo può confermare?”
“No, signore in casa c’eravamo solo noi e nessun altro”
Michele diede il taccuino a Gino e lui lo lesse e rilesse un
mucchio di volte.
Nel frattempo diede l’ordine a Michele di fare qualche domanda a
questo Stuart.
Gino notò che sotto il dito di Giorgia c’era una piccola foto di
Jorg.
Era esattamente sotto l’indice della mano destra come se Giorgia
prima di morire volesse dire qualcosa.
Michele va a casa di Stuart e gli chiede: ”Lei conosce per caso
Ernesto Chiave e Giorgia Minzi ?”
“No, mi spiace. Ma perché dovrei conoscerli?”
“Sono morti. Erano a casa di Jorg e poi sono morti ma nessun’
arma, nessun’impronta, non abbiamo trovato nulla. Lei ha le copie delle chiavi di casa del
signor Jorg?” e Stuart rispose :”Sì, nel caso le dimenticasse in casa o le
perda.”
Michele: ”Un’ultima domanda: dove era ieri alle 3:00?” e Stuart
rispose con un po’ di imbarazzo: ”Stavo dormendo e mia moglie, Arisa, lo può
confermare”
“Arisa sa dove sono le chiavi signor Stuart?”
“No, le tengo in una cassaforte e la combinazione la so solo io,
venga gliela faccio vedere ”
Stuart accompagna Michele alla cassaforte e la apre: dentro ci
sono le chiavi identiche alle originali.
Gino non capisce: se Stuart stava dormendo e Jorg stava
vomitando chi potrebbe essere stato?
Nel frattempo sono arrivate le analisi della scientifica e
probabilmente le due vittime sono state soffocate con un cuscino.
Sul cuscino di una delle sedie c’era una specie di bava: era
saliva!
Il cuscino fu mandato alla scientifica e il risultato è che è
proprio la loro saliva!
Gli agenti andarono di nuovo da Jorg e Gino notò subito una cosa
: che Jorg indossava dei guanti e sul palmo avevano un po’ di tinta qua e là
color oro come la maniglia della finestra.
Ora era tutto chiaro!
Gino riunì tutti in cucina compresa Arisa e cominciò a spiegare:
”Io so chi è il colpevole. Il motivo per cui li ha uccisi non mi è ancora
chiaro ma so che lo ha fatto con un cuscino di una sedia e che ha aperto la
finestra con i guanti per farci immaginare che sono entrati da fuori, oppure,
che è entrato da fuori ma si sbagliava: la finestra dall’esterno non è
scassinata e la porta era chiusa a chiave. Solo il signor Stuart ha le chiavi a
parte Jorg, ma stava dormendo e me lo conferma Arisa. Giorgia, la vittima,
quando stava morendo ha trascinato con sé la foto di Jorg per aiutarci con
l’indagine. L’assassino è Jorg”
Stuart:”Ma … ma come è possibile Jorg?!”
Jorg:”Sì sono stato io perché: se non dormo otto ore sono un
uomo finito, e dovevo alzarmi alle sette … Erano le due di notte, e non se ne
andavano, sprofondati nelle poltrone, felici e beati. Purtroppo non avevo
potuto fare a meno di invitarli a cena. E parlavano e straparlavano, a ruota
libera, a cascata; scambiandosi battute, parlando a vanvera su cose di nessun
interesse. D’un tratto, a uno di loro saltò in mente che, un po’ più tardi,
avremmo potuto farci una zuppa all’aglio. Io non ce la facevo più. Erano le due
di notte e non davano il minimo segno di volersene andare. Inoltre di quello
che dicevano non mi importava niente, certo avrei potuto comportarmi da villano
e dir loro in qualche modo di andarsene. Ma non è nel mio stile. Se non vado a
dormire alle 22:30 massimo 23:00 impazzisco e faccio brutte cose.”
Jorg venne portato in carcere e finì la carriera da Mr
Perfezione.
Grazie mille per avermi aiutato a fare i compiti
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