domenica 10 aprile 2016

Non ce la facevo più (racconto giallo di Andreea Sarmasan)

Jorg era un uomo come gli altri, aveva un lavoro ed era abbastanza intelligente.
Non era né vecchio né anziano, aveva circa una quarantina d’anni.
Non era sposato e non viveva in un piccolo appartamento in un’enorme città, ma in una villa a circa 8km dalla costa.
Una villa spaziosa e azzurra come il cielo.
Jorg era bello, alto con capelli castani e occhi meravigliosi
Sembrava non avere proprio nessun difetto. Era sempre calmo e anche quando si arrabbiava in un modo o nell’altro cercava di mantenere la calma.
Ha vinto per 5 anni di fila il premio per il miglior lavoratore della ditta e 2 anni di fila, quando divenne un superiore, per il miglior superiore di tutti tempi.
Era molto modesto e quando qualcuno aveva bisogno di aiuto c’era sempre.
Veniva anche chiamato l’uomo perfetto, ma a Giorgia e a Ernesto sta storia non li convinceva, nessuno era così perfetto, ci doveva essere un difettino in lui.
I tre si conoscevano già e ogni tanto si incontravano.
Una sera, mentre erano al ristorante, Jorg si alzò circa alle 22:30, prese la macchina e se ne andò a casa; era un po’ presto andare via alle 22:30 in una serata con gli amici.
Giorgia si rivolse a Ernesto:”Ah! Quindi Mr Perfezione va a letto presto come un bambino di 6 anni. Io lo sapevo che non era perfetto, lo sapevo fin dall’inizio. Tutti dicevano che ero gelosa, ma non è vero.”
Ernesto:”Che ne dici di fargli un bello scherzo? Combiniamo una serata con lui, lo teniamo sveglio fino alle 3 di notte e il giorno stesso al lavoro farà una bruttissima figura e non sarà più Mr Perfezione!”
Tutti e due erano d’accordo.
Il giorno dopo al lavoro si misero d’accordo su quando incontrarsi.
A Jorg, non piacevano molto quei due, ma per continuare ad essere ammirato da tutti fa uno sforzo e li invita.
Una serata da incubo.
Alle 2:30 di notte Jorg va in bagno e al suo ritorno trova i due morti per terra con una finestra aperta.
Allora Jorg impaurito chiama la polizia che arriva alle 4:00.
Fece un sopralluogo della casa, ma nessun indizio tranne la finestra aperta e i due cadaveri stesi a terra.
Gino, l’investigatore più bravo, aveva captato un indizio: la finestra dall’esterno non era scassinata, ma era stata aperta dall’interno con dei guanti perché non c’erano impronte digitali e la porta era chiusa a chiave quindi l’assassino doveva per forza o avere le chiavi della villa o esserci dentro.
Gino disse a Michele, il suo aiutante:”Michele, vai a fare qualche domanda a Jorg e chiedigli chi altri ha le chiavi di casa sua, scusa, la copia delle chiavi e se c’era qualcun altro in casa con loro!”
“Sì capo, vado immediatamente”
Michele chiede a Jorg e si annota tutto su un taccuino:”Chi ha la copia delle sue chiavi oltre a lei?”
“Il mio amatissimo vicino Stuart nel caso che io le dimentichi a casa e io ho le sue.”
Michele riflette un pochino e poi continua:”Dov’era e cosa stava facendo alle 3:00 nell’ora del delitto dei due?”
“Ero in bagno, si erano offerti di cucinare e hanno cucinato un arrosto ai funghi disgustoso e per non offenderli mi sono inventato la scusa che mi ero sporcato e che andavo a cambiarmi, ma sono andato in bagno a vomitare e poi mi sono cambiato la camicia e ci ho impiegato mezz’ora”
“C’è qualcuno che lo può confermare?”
“No, signore in casa c’eravamo solo noi e nessun altro”
Michele diede il taccuino a Gino e lui lo lesse e rilesse un mucchio di volte.
Nel frattempo diede l’ordine a Michele di fare qualche domanda a questo Stuart.
Gino notò che sotto il dito di Giorgia c’era una piccola foto di Jorg.
Era esattamente sotto l’indice della mano destra come se Giorgia prima di morire volesse dire qualcosa.
Michele va a casa di Stuart e gli chiede: ”Lei conosce per caso Ernesto Chiave e Giorgia Minzi ?”
“No, mi spiace. Ma perché dovrei conoscerli?”
“Sono morti. Erano a casa di Jorg e poi sono morti ma nessun’ arma, nessun’impronta, non abbiamo trovato nulla.  Lei ha le copie delle chiavi di casa del signor Jorg?” e Stuart rispose :”Sì, nel caso le dimenticasse in casa o le perda.”
Michele: ”Un’ultima domanda: dove era ieri alle 3:00?” e Stuart rispose con un po’ di imbarazzo: ”Stavo dormendo e mia moglie, Arisa, lo può confermare”
“Arisa sa dove sono le chiavi signor Stuart?”
“No, le tengo in una cassaforte e la combinazione la so solo io, venga gliela faccio vedere ”
Stuart accompagna Michele alla cassaforte e la apre: dentro ci sono le chiavi identiche alle originali.
Gino non capisce: se Stuart stava dormendo e Jorg stava vomitando chi potrebbe essere stato?
Nel frattempo sono arrivate le analisi della scientifica e probabilmente le due vittime sono state soffocate con un cuscino.
Sul cuscino di una delle sedie c’era una specie di bava: era saliva!
Il cuscino fu mandato alla scientifica e il risultato è che è proprio la loro saliva!
Gli agenti andarono di nuovo da Jorg e Gino notò subito una cosa : che Jorg indossava dei guanti e sul palmo avevano un po’ di tinta qua e là color oro come la maniglia della finestra.
Ora era tutto chiaro!
Gino riunì tutti in cucina compresa Arisa e cominciò a spiegare: ”Io so chi è il colpevole. Il motivo per cui li ha uccisi non mi è ancora chiaro ma so che lo ha fatto con un cuscino di una sedia e che ha aperto la finestra con i guanti per farci immaginare che sono entrati da fuori, oppure, che è entrato da fuori ma si sbagliava: la finestra dall’esterno non è scassinata e la porta era chiusa a chiave. Solo il signor Stuart ha le chiavi a parte Jorg, ma stava dormendo e me lo conferma Arisa. Giorgia, la vittima, quando stava morendo ha trascinato con sé la foto di Jorg per aiutarci con l’indagine. L’assassino è Jorg”
Stuart:”Ma … ma come è possibile Jorg?!”
Jorg:”Sì sono stato io perché: se non dormo otto ore sono un uomo finito, e dovevo alzarmi alle sette … Erano le due di notte, e non se ne andavano, sprofondati nelle poltrone, felici e beati. Purtroppo non avevo potuto fare a meno di invitarli a cena. E parlavano e straparlavano, a ruota libera, a cascata; scambiandosi battute, parlando a vanvera su cose di nessun interesse. D’un tratto, a uno di loro saltò in mente che, un po’ più tardi, avremmo potuto farci una zuppa all’aglio. Io non ce la facevo più. Erano le due di notte e non davano il minimo segno di volersene andare. Inoltre di quello che dicevano non mi importava niente, certo avrei potuto comportarmi da villano e dir loro in qualche modo di andarsene. Ma non è nel mio stile. Se non vado a dormire alle 22:30 massimo 23:00 impazzisco e faccio brutte cose.”
Jorg venne portato in carcere e finì la carriera da Mr Perfezione.



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