CAPITOLO 3
INOLTRANDOCI
NELLA FORESTA.
Si era fatta notte e noi avevamo fatto provviste. Ad un certo punto abbiamo
sentito un rumore, tipo un ramoscello che si spezzava. Sentimmo dei passi
dietro di noi e Marta gridò: ” Chiunque sia la smetta immediatamente”. Ci
girammo e vedemmo un'ombra, un'ombra che sembrava tutto fuorché umana. Eravamo
terrorizzati; io tra me e me pensavo: “Perché ho accettato di venire”?
Ma ora non c’era tempo per i rimorsi, dovevo proteggere la mia migliore
amica a costo della VITA. Non potevo permettere che quella bestia uccidesse
Marta.
Presi un paio di pigne che avevo in tasca e le lanciai contro un albero.
L’ombra si spostò e poi scomparve. Tornati all’accampamento ci abbracciammo
tutti ma … dove era finito Federico?
Non c’era, era SCOMPARSO. Ad un certo punto ci accorgemmo che Andreea aveva
lasciato delle impronte a terra di sangue. La bestia lo aveva ucciso. Eravamo
rimasti solo io, Marta e Andreea. Ci facemmo una promessa: ovunque andasse una
le altre non si sarebbero divise. Non potevamo perderne un’altra …
Eravamo disperate: mio fratello era stato ucciso, come mi è venuto in
mente di andare ?
Perché avevo accettato ?
Quella notte nessuna di noi dormì.
La mattina quando siamo uscite dalla tenda c’era la gomma da masticare che
la sera prima mio fratello aveva mangiato. Ma accanto alla gomma c’erano anche
le due pigne che avevo lanciato, subito qualche metro accanto alle pigne c‘era
mio fratello steso a terra, non riuscivo a credere che fosse lì. Gli guardai il
collo e aveva i soliti tre graffi ma lui era ancora vivo: per nostra fortuna la
mamma aveva dato ad Ilaria un kit di primo soccorso fornito di tutto e Andreea
aveva seguito un corso di primo soccorso. Riuscimmo a salvarlo ma ci mise un
po’ a rimettersi ma alla fine le ferite scomparvero quasi del tutto.

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