Era
una giornata piovosa, quando mio padre era disteso sul divano con le
mani incrociate, come una mummia.
Io
avevo circa dodici anni, e in quell'anno mia sorella faceva
danza
classica e mio fratello praticava il football americano,
ma
la cosa più grave era che mia mamma mi rimproverava sempre per come
mi comportavo a scuola e per i miei brutti voti, infatti mia mamma
la dovevano sempre chiamare per una specie di colloquio, e i docenti
dicevano sempre:”Signora, Jake non vuole stare mai con gli altri, e
si comporta sempre in un modo strano.” Così mia mamma, ritornando
a casa infuriata nera, mi picchiava finché non le si stancavano le
mani, e io mi chiudevo sempre in camera mia a piangere come un
frignone.
Quello,
ero io, un ragazzo come tutti gli altri che frequentava un college in
America negli Stati Uniti, soltanto con qualche difficoltà in più
degli altri.
Passarono
anni, fino al giorno che io, un ragazzo ventottenne, ebbi già la
responsabilità di avere una casa e una famiglia tutta per me, anche
se i miei genitori non erano ancora abbastanza d'accordo su questo,
ma io ebbi la fortuna di convincerli, così con un po' di soldi, nel
giorno 24 del mese di Luglio partii per una crociera. Ero tutto
disorientato perché c'erano navi da una parte all'altra, ma quando
finalmente capii qual era la mia, salii a bordo e entrai nella mia
cabina.
Era
una camera per una persona: con un letto, un bagno, uno sgabuzzino e
uno specchio, era la camera 7465.
Erano
le 20:00, quando andai al ristorante tutto lavato e pulito, mi
accomodai su una sedia elegante, ordinai il mio piatto e quando ebbi
finalmente finito di mangiare tutto, sistemai la sedia sotto il
tavolo e, proprio in quel momento vidi passare proprio davanti a me,
una ragazza bella, alta e snella, che poteva avere circa la mia età,
che appena mi vide, s'innamorò subito.
Il
giorno dopo, andai a fare colazione al buffet, dove anche lì la
incontrai.
Io
ero seduto esattamente davanti a lei, ma la differenza era che io ero
seduto in un tavolo e lei in un altro, mi bastava avvicinarmi
soltanto di qualche passo e, ero lì.
Passai
tutto il pomeriggio da solo, e mi sentivo triste, così pensai di
poter andare da lei, ma il mio istinto fu interrotto da un tocco alla
porta, qualcuno stava bussando.
Aprii
e, mi trovai davanti una ragazza alta, snella e bella, era lei.
Subito
mi chiese:” Lei è il signor Jake Warton?” E io, non sapendo
neanche cosa dire :”Eh... sì!”; e lei mi disse :”Invece, io
sono Anna Star, ti ricordi di me?” E io :”Sì, ma
certo!!!Andavamo in classe insieme, al college!!, Non è così?”.
Ci
parlammo un po' come al college, come due amici, ma quella volta lì
non era la stessa cosa, perché quella volta sembravamo tutti
e
due, come veri innamorati. Dopo una settimana, decidemmo subito di
sposarci, potevo definirlo un amore a prima vista.
Io
ero vestito con una giacca nera di pelle e con il papillon e lei con
un lungo vestito bianco.
Eravamo
solo io, lei, il prete e la gente che si stupiva di questo matrimonio
in nave, non l'avevo neanche comunicato alla mia famiglia e ai miei
parenti, ma a me non importava.
Passarono
cinque giorni dal matrimonio, e io mi sentivo sempre più male e con
la nausea, ma la cosa più strana è che ogni notte, è come se mi
trasformassi in un' altra persona; non mi rendevo neanche conto di
quello che facevo. era una cosa che mi veniva abitualmente, fin da
quando ero piccolo, ma che poi dopo un po' di anni quel lato di me
scomparve; e perché ritornai così, proprio dopo essermi sposato?.
Se ne accorse anche mia moglie, infatti ogni volta lo capiva che non
dormivo con lei, e mi continuava a chiedere sempre: ”Perché non
vuoi mai dormire con me?”
E
aggiungeva sempre :”Non ti piace la camera, solo perché preferivi
l'altra,
che aveva il letto solo per uno eh?” Io non sapevo neanche
cosa
mi stesse dicendo, così :”Ma no amore, io vorrei dormire con te, ma
soltanto che non posso.”
Un
giorno di questi, nella notte del 24 Agosto, esattamente un mese dopo
la mia partenza, alle ore 24:00 il mio corpo venne alzato dal letto, aprii
la porta della stanza e, il mio lato oscuro si svegliò.
Mi
ricordo che in quella notte, avevo pure una pistola in tasca, e che
da quel giorno avrei tradito mia moglie, facendo finta che tutto
questo rapporto fra noi due, sarebbe stato tutto vero, ma
che invece era una farsa.
Di
notte erano accese le telecamere, quindi tutte le guardie, che
avevano il turno di notte, potevano vedere che avevo una pistola e
quello che avevo intenzione di fare, e potevano dirlo al comandante
ma a me questo
non importava un fico secco.
Ad
un certo punto, vidi tutte le guardie e la persona che non mi aspettai
proprio di vedere, mia moglie; perché era proprio lì ? Ma
certo, perché lei lo sapeva già che cosa avevo intenzione di fare, così
l'aveva detto alle guardie e con il loro aiuto mi avevano preso. Ricordo
solo che mi avevano bendato gli occhi, e rispedito dritto negli Stati
Uniti, a farmi ricoverare in uno degli ospedali più vicini; e che la mia
famiglia e mia moglie, non li avrei mai più visti, fino a quando mi
avrebbero curato bene.
Questa
è la mia storia e questo sono io, Jake Warton.



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