Ci sono due modi
pratici per condividere la pace che però hanno entrambi un solo fine, la
felicità.
Uno di questi è andare
in paesi poveri dove ci sono la guerra, le carestie e tanti morti, ma mi rendo
conto che non è una cosa facile vivere lontano da casa, in luoghi difficili, sapendo
che magari non tornerai a casa e che se ci tornerai potresti non essere più lo
stesso. Direi quindi che le persone che fanno questi importanti gesti sono
uomini e donne coraggiosi con tanta forza di volontà e tanta voglia di aiutare
sapendo che mettono a rischio la loro incolumità e che mettono la vita agiata
da una parte per pensare a chi non è poi così fortunato.
C’è invece chi vive nel
suo paese tranquillo, ma questo non significa che non si possa condividere la
pace, anzi anche qui ci sono persone che soffrono, che vanno aiutate e a cui va
regalata un po’ di pace anche solo con un sorriso, un abbraccio, una carezza o
un saluto. Perché la vita di ognuno di noi può essere risollevata da pochi
gesti importanti con grande significato. Qui in Italia ci sono volontari che
pur avendo una famiglia e magari anche un lavoro decidono di dare un aiuto al
prossimo senza chiedere niente in cambio e che quindi sono coraggiosi.
La pace è fatta di
piccoli e grandi gesti puri, anche solo dando una amicizia che non chiede
niente in cambio; solo la felicità degli altri, perché la felicità dà felicità,
l’amore dà amore e se io condivido la pace con te, sì proprio con te, sono
sicura che verrò ricambiata con tanta, tanta, tanta altra pace che potrò dare a
tanti altri con un sorriso e che tu dai a me con il tuo sorriso, il tuo bellissimo
sorriso.
Quindi tutti noi
condividiamo la pace chiedendo solo altra pace e magari un sorriso.
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