La grande ondata di terremoti cominciò circa tre mesi fa e ha
coinvolto quattro regioni: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.
Ci sono stati moltissimi morti e le case sono tutte distrutte
o a rischio caduta. Anche molti monumenti sono stati distrutti.
Ancora oggi si sente parlare delle continue scosse di
assestamento.
Il terremoto ha colpito anche Recanati, dove c’è la casa di
Leopardi. La natura sembra quasi che voglia dar ragione a lui, cioè che la natura è indifferente all’essere umano
e con questi terremoti lo è stata davvero.
Diario di Elisabetta
“Mi dicono tutti che sono piccola, ma non è vero. So cosa sta
succedendo. Sento la terra tremare sotto di me. Sono piena di sangue e mi fa male
la testa, ma non mi preoccupo di questo: mamma e papà, dove sono? Quegli strani
uomini che sollevano quello che rimane della nuova casa mi dicono che
torneranno presto da me, ma dove sono andati? Luca, mio fratello, sta dormendo,
ma non so come fa a dormire senza respirare e non riesco a svegliarlo in nessun
modo. Per ora sono sola con Bunny; voglio bene a Bunny non mi ha mai
abbandonata è sempre con me. Ecco uno di quegli uomini, sta portando in braccio
mio papà, ma perché non si muove. Ora mi alzo e gli vado a chiedere come sta
mio papà. Mi dicono che non sta bene e che c’è un bisogno urgente
dell’ambulanza. Vedo tanto sangue che esce dalla sua testa quasi spaccata in
due. Uno degli uomini dice:” Mi dispiace sono deceduti entrambi, ma come faremo
a dirlo alla bambina?” Sarei io la bambina? Che cosa vuol dire deceduti?
Mi sto preoccupando e mamma? Ho tante domande, ma perché nessuno
mi risponde?
Ecco anche mamma anche lei nello stato di papà, ma le manca una
gamba e le scorre un fiume di sangue proveniente dalla testa.
Mi sento sola o lo sono veramente? Perché nessuno non mi vuole
dire cosa sta succedendo?!!
Molti uomini mi vengono a dire che mia zia arriverà presto, di
stare tranquilla.
È arrivata mia zia, le ho appena chiesto cosa è successo.
Alla sua risposta sono scoppiata a piangere, mi ha detto che i
miei genitori sono in cielo, quindi sono morti e la stessa fine l’ha fatta
anche mio fratello.
Sono completamente sola.”
Ci
sono diverse opinioni riguardo a questo fatto: c’è chi dice che bisogna
prevenire anziché curare, cioè ristrutturare monumenti e costruire case
antisismiche perché a causa di questi terremoti si perdono anche molti soldi.
Alcuni, invece, se ne fregano un po’ e la mia opinione è che se preveniamo
questi fatti che possono accadere da un momento all’altro, né soldi né persone
saranno andati perduti.
Un
altro fatto grave che ora si sente quasi ogni giorno alla televisione, è il
caso degli immigrati.
Questi
profughi provengono soprattutto dalla Siria e dalla Libia luoghi in cui c’è la
guerra.
Raggiungono
le coste con dei barconi spogli che da un momento all’altro potrebbero
affondare e fatti come questi sono già accaduti.
La
maggior parte di questi profughi sono giovani e bambini perché loro hanno più
possibilità di farsi una vita nei paesi in cui andranno.
Viaggiano
in centinaia di persone su un barcone, per giorni e in condizioni disumane.
Intervista a Mohamed:
“Le condizioni sono veramente disumane, ma noi tutti speriamo in
un posto migliore. Siamo sempre accolti ma poi non ci fanno andare avanti per
proseguire il nostro viaggio di speranza.
Ci sono molti bambini innocenti, e ragazzi come me di 16-17 anni o
anche più piccoli che sono venuti fino a qua per lavorare.
Non so nemmeno descrivere il dolore che ho provato ad abbandonare
la mia patria e la mia famiglia ma da quando una bomba è caduta proprio sulla
nostra casa abbiamo deciso che io e mio fratello dovevamo venire qui a far
fortuna.” Ci racconta lui a malincuore.
E allora
io gli chiedo:” Ma dopo, quando finirà
la guerra e la miseria nel tuo paese, che cosa farete?”
“Sinceramente non so se ritornerò mai perché non ho più nessuno
tranne mio nonno che oramai è vecchio e non so quanto resisterà ancora. In
realtà se mi troverò bene qui e più importante troverò lavoro e riuscirò a mantenere
sia me che mio fratello non me ne vorrei andare” e questa è la dichiarazione di chi spera
ancora in un suo futuro.
Come
rimediare?
Anche
qui ci sono molte discussioni perché c’è chi dice che non c’è nemmeno lavoro
per gli italiani.
Altri
dicono che bisogna accoglierli perché non è colpa loro se c’è la guerra. Accoglierli
sì.
E
anche in questo caso sono con chi dice che bisogna accoglierli.
Spero
che questi due problemi saranno risolti.
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