sabato 4 giugno 2016

Napoleone (schemi di Marta Cappa)


La carriera di Napoleone iniziò quando, ancora giovanissimo, gli fu affidato il comando della campagna d’Italia contro l’Austria nel 1796.
Sceso in Italia, Napoleone sconfigge i piemontesi e gli austriaci e arriva a Milano. Viene fondata la Repubblica Cisalpina: per la prima volta sventola il tricolore italiano. Col trattato di Campoformio, tuttavia, Venezia viene lasciata all’Austria.

Negli anni successivi, quasi tutta l’Italia cadrà sotto il  dominio francese, divisa però in varie repubbliche (Repubblica Romana, Repubblica Partenopea, Repubblica Ligure). L’arrivo dei francesi fu vissuta da alcuni patrioti come una liberazione, da altri che temevano la rivoluzione come una forma di sottomissione. I francesi non vedono comunque con simpatia il progetto dell’ unità d’Italia.


Tornato in Francia nel 1799 Napoleone prende il potere con un colpo di stato, sostenuto dalla ricca borghesia spaventata dagli eccessi della rivoluzione. Napoleone assume il titolo di Primo Console.
Con un plebiscito Napoleone nel 1804 si proclama imperatore dei francesi. Tuttavia, con il Codice civile, Napoleone diffonde in tutta Europa alcuni principi della Rivoluzione:
  •        l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge
  •        la libertà di pensiero e di religione
  •        la limitazione del potere paterno all’interno della famiglia

Napoleone negli anni successivi occupa mezza Europa, piazzando i suoi parenti sui diversi troni dei paesi sottomessi. Sconfitte l’Austria, la Prussia e la Spagna, rimangono a contrastarlo solo Inghilterra e Russia.
Nel 1812 Napoleone attacca la Russia e giunge fino a Mosca: l’esercito zarista tuttavia si sottrae allo scontro. Napoleone, costretto alla ritirata dall’inverno, perde gran parte dei suoi soldati.
L’anno dopo Inghilterra, Russia, Austria e Prussia si alleano e sconfiggono per la prima volta Napoleone a Lipsia. Napoleone viene esiliato nell’isola d’Elba.



Fuggito dall’Elba, torna a Parigi dove organizza una nuovo esercito, ma viene sconfitto definitivamente a Waterloo nel 1815. Esiliato questa volta nell’isola di Sant’Elena, in mezzo all’Atlantico, vi troverà la morte 6 anni dopo.


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