Le domande sono insiemi di parole che cercano di
sapere.
Un bambino chiede alla mamma:
-
Perché quelle
persone attraversano il mare?
E la donna risponde:
- Perché dove
stanno loro è peggio che qua e anche se qualcuno dice che “vengono qua per
rubarci il lavoro” non è così. A volte i genitori possono permettersi di
mandare solo una persona e mandano il figlio PER REGALARGLI UN FUTURO. Anch’io
lo farei.
Un ragazzo dà a dieci professori un foglietto su cui c’è
una domanda a cui il giovane vorrebbe che ogni professore rispondesse:
-
Perché ha scelto
questo lavoro? Cosa sognava di fare
quando era piccolo?
Io vi scrivo il resoconto: tre su dieci sognavano di
fare questo lavoro fin da piccoli, sei su dieci hanno scelto questo lavoro da
grandi perché gli piaceva e uno su dieci ancora adesso odia il suo lavoro.
Conclusione: questo lavoro in cui si aiutano i ragazzi ha fatto
cambiare opinione alla maggioranza di queste persone.
Un giovane chiede al nonno:
-
Cos’è la
religione?
E l’altro risponde:
-
Beh, è qualcosa
di inspiegabile, per molti può essere un bastone su cui appoggiarsi, per
esempio per i cattolici, quando una persona muore si pensa che ora è libera e
felice e questo ci dà sollievo e non ci fa sentire in colpa. Ma se invece molte
persone sono disposte a morire o peggio ad uccidere per la propria religione,
si pensa che qualcosa è andato storto. Perché è bellissimo essere disposti a
morire per la propria religione, ma non ce ne dovrebbe essere bisogno se tutti
imparassero a vivere con chi ha una religione diversa. Poi c’è chi osserva,
crede e non ammazza e queste persone a volte fanno da sostegno agli altri
insegnandogli ciò che li rende felici: LA RELIGIONE.
Un uomo chiede al fantasma di
Hitler:
-
Perché hai ucciso
gli ebrei?
Il fantasma sta zitto per un
minuto e poi si dissolve.
La verità è che non c’è una risposta ad ogni domanda e
se c’è molte volte è sbagliata o imprecisa e che neanche quel cretino di Adolf
ha una vera risposta per quello che ha fatto.